
(Adnkronos) – "Andrà tutto bene, ma se non dovesse andare bene saluto tutti…La vita è così, è un poker, ed è pazzesco". Così Eleonora Giorgi parlava del tumore al pancreas, diagnosticato nel 2023. Da allora l'attrice, morta oggi a Roma a 71 anni per un tumore al pancreas, ha sempre parlato della sua malattia in tv, sui giornali e sui social, senza risparmiare alcuna verità. Per Eleonora era importante vivere gli ultimi giorni insieme alla sua famiglia: "Ma mi sento inondata di bene e non ho rancori. C’è una follia che devo dire: questo è stato l'anno più bello della mia vita, sono stata amata come mai prima e ho persino pensato: 'Se guarisco, come torno alla vita di prima?'. È stato un anno meraviglioso, sono una persona fortunata". "Non importa quanto tempo hai a disposizione ma come scegli di viverlo. Non voglio più giorni di vita, voglio più vita nei giorni che mi rimangono, come diceva Rita Levi Montalcini. Mi sveglio e dico che non voglio sprecare la giornata", affermava ancora l'attrice. E in un'intervista televisiva a Verissimo, il 2 febbraio raccontava nei dettagli l'evoluzione della sua malattia: "Hanno scoperto una metastasi nel cervello, mi sono dovuta sottoporre alla radiochirurgia. È andata bene, tra poco dovrò fare un controllo. Ho avuto un po' di paura…". Ma "non sono rassegnata, sono serena e aperta a tutto, anche ai miracoli", aveva affermato riferendosi a un farmaco che potrebbe rappresentare una svolta. "Sto aspettando l'approvazione negli Stati Uniti di un farmaco che aggredisce la mutazione genetica". E anche nell'ultimo mese di ricovero in una clinica romana, per sottoporsi alla terapia del dolore, Giorgi aveva rilasciato un'intervista al 'Corriere della Sera', lo scorso 19 febbraio in cui raccontava di essersi "ritrovata da sola in casa, di notte a urlare, in preda ai dolori" e dunque la decisione del suo oncologo di ricoverarla. "Non c’è nulla di male a dire che non riesco a fare più di dieci passi. Sto facendo la terapia del dolore, morfina e cortisone. Ho un’ampolla al collo e l’ossigeno: mi tengono in vita non perché ci sia futuro, ma perché tutto succeda il più tardi possibile. Ogni giorno è un regalo", confessava. "Ho detto ai miei figli che non volevo accanimenti terapeutici: Paolo mi ha fissato sconvolto. Senza di loro forse avrei rinunciato". Ha lottato e sperato fino all'ultimo Eleonora Giorgi: "Sono alle prese con un naufragio e cerco di gestirlo – diceva -. Ma in fondo spero ancora in un miracolo". —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)