Ci siamo rivolti a Giovanni Rolando, politico di lungo corso, già consigliere regionale ed attualmente consigliere comunale del Partito Democratico dopo essere stato anche presidente dell’Ipab di Vicenza, per sapere, e spiegare, tutto su domani, domenica 3 febbraio, quando andrà in scena l’elezione del consiglio provinciale di Vicenza che non vedrà esprimersi direttamente i cittadini.
Essendo, infatti, prevista per legge (quella che le province le voleva eliminare salvo gli attuali passi indietro, o in avanti non si sa) una votazione di secondo livello, saranno chiamati al voto i loro rappresentanti eletti nei consigli comunali di tutta la provincia: sono 1.524 gli aventi diritto, di cui 116 sindaci e 1408 consiglieri comunali. Si vota dalle ore 8 alle 20 e secondo la normativa di legge del settembre 2018, l’ultima modifica intervenuta.
A gennaio era già stato eletto il nuovo presidente Francesco Rucco, che ha sostituito Achille Variati, dopo contrasti interni al Pd con i consiglieri comunali di Vicenza che, insieme ai colleghi di opposizione tutta di centro sinistra, avevano disertato le urne non accettando le decisioni di quello provinciale che convergevano sul nome di Rucco.
Ora, Giovanni Rolando, cosa avverrà?
Ricucita la frattura tra i consiglieri di opposizione della città capoluogo e quelli di maggioranza o minoranza della provincia tutti e 12 i consiglieri dei 5 Gruppi consiliari del comune capoluogo di opposizione andranno a votare. Ed hanno annunciato nei giorni scorsi la loro preferenza per la consigliera Cristina Balbi del Pd, attuale vice presidente del consiglio comunale di Vicenza.
Elezioni di secondo livello ai titoli di coda?
Si vedrà se sarà questa l’ultima volta con l’applicazione della legge in vigore, essendosi aperto un dibattito tra i non pochi leader nazionali di partito, in primis della Lega, che vorrebbero tornare all’antico, ovvero all’elezione del presidente e dei consiglieri attraverso il voto popolare di tutti i cittadini. Nel qual caso, per Vicenza, il presidente-sindaco Rucco ha già dichiarato pubblicamente che non si ricandiderà.
Rolando, chi va alle urne e dove si vota?
Questa tornata di voto Interessa 119 Comuni della provincia Berica ( alcuni comuni sono stati accorpati), per una popolazione complessiva di 859.250 abitanti registrati a metà gennaio del corrente anno. Sotto i riflettori sarà il dato sull’affluenza nelle varie zone del territorio provinciale per cui sono allestiti 6 seggi, il primo dei quali a Vicenza presso la sede della Provincia in Contrà Gazzolle e che interessa 22 Comuni.
Gli altri 5 seggi sono a Sossano per 16 comuni, a Montecchio Maggiore per 18 comuni, a Thiene per 33 comuni, ad Asiago per gli 8 comuni dell’altopiano, Bassano del Grappa per 17 comuni.
Due le liste in campo denominate “Casa dei Comuni Sud” e “Casa dei Comuni Nord“, entrambe con 14 candidati ognuna. Come sono composte?
Nella lista Sud si contano 3 sindaci, quelli, cioè, dei comuni di Trissino, Costabissara, Chiampo e 11 consiglieri comunali. Nella lista Nord ci sono 6 sindaci, quelli dei comuni di Marano Vicentino, Schio, Valdagno, Isola Vicentina, Schiavon, Salcedo e 8 consiglieri comunali.
Come verranno scelti i 16 consiglieri provinciali, che subentreranno agli attuali?
Detto che tutti svolgeranno il loro mandato a titolo gratuito il metodo di calcolo dei voti tiene conto dell’indice di ponderazione, ovvero del numero degli abitanti. Vicenza è il comune che “pesa” di più contando 113.000 abitanti residenti ed avendo, perciò, il più alto indice corrispondente a 393.
Due sono i comuni tra i 30.000 e 100.000 abitanti, 19 i comuni tra 10.000 e 30.000 e così via fino al più piccolo comune con l’indice più basso.
Le schede per votare sono di colore diverso a seconda dei comuni e lo scrutinio verrà effettuato dopo la chiusura dei seggi compilando la graduatoria secondo ordine decrescente delle cifre individuali ponderate. Ogni sesso rappresentato non potrà superare la quota del 60 % dei candidati eletti.
Consigliere Rolando, quanti e quali saranno gli eletti per ciascun partito o lista civica?
La risposta va alle urne, dopo gli accordi di rito a tavolino. Ci si augura, da cittadini, che le competenze principali attribuite alla Provincia oggi, cioè le scuole e la loro sicurezza, l’ambiente, sempre di più interessato dall’inquinamento atmosferico e delle acque, e le infrastrutture materiali, vedi la strada Pedemontana, le “bretelle” tra cui quella in cantiere del Completamento della Tangenziale di Vicenza, le strade provinciali e di collegamento con la grande viabilità, per non dire del SMFR ferroviario per cui è riavviato il dibattito, vengano attribuite ed assunte privilegiando il criterio della competenza e del merito e non quello della spartizione partitica o fra liste civiche di appartenenza.
Amen e grazie, Rolando…