Il segretario provinciale di Vicenza del Partito democratico, Davide Giacomin, è intervenuto sulle elezioni del consiglio della Provincia. E lo ha fatto – come riporta Il Corriere del Veneto – facendo riferimento alla mossa del centrodestra che punta a correre da sola, accantonando il progetto della Casa dei Comuni.
“Se per questioni legate verosimilmente alla ricerca di posti di visibilità il centrodestra vuole rompere la Casa dei Comuni presentando una lista politica, la stessa cosa faremo anche noi pur se sarebbe da evitare“, ha detto Giacomin.
“Dalla riforma Delrio e dalla conseguente trasformazione delle Province in enti di secondo livello – ricorda Giacomin – non ha più avuto senso politicizzare, nel senso di coalizioni partitiche, la Provincia. All’epoca l’intuizione di Achille Variati sulla Casa dei Comuni è stata un’intuizione corretta. Lavorare tutti, indipendentemente dalle sigle, in un’unica direzione è servito molto in termini di servizi ai cittadini”.
Il CdV ricorda anche che di recente si è registrato un intervento congiunto dei sindaci di Schio Cristina Marigo, di Valdagno Maurizio Zordan, di Sandrigo Marica Rigon, di Grisignano del Zocco Elisa Bastianello e due consiglieri provinciali, Valter Orsi (ex sindaco di Schio) e Matteo Macilotti (ex sindaco di Chiampo).
“Siamo perplessi – avevano fanno sapere in una nota – se qualcuno decide di uscire da una casa, l’uscita non determina il crollo della stessa. Ci sono stati recenti e numerosi contatti e incontri tra amministratori e tutti hanno ribadito la volontà di voler proseguire in un progetto unitario e trasversale che negli ultimi dieci anni ha portato a risultati positivi, nell’ottica della buona gestione del territorio, delle sue problematiche, potenzialità e prospettive. Ed è giusto ricordare che i bilanci non vengono approvati solo dal consiglio provinciale, ma sono sottoposti anche alla votazione nominale dell’Assemblea di sindaci, votazione che ha sempre ottenuto oltre il 90 per cento dei consensi. Il progetto di tutti noi rimane la Casa dei Comuni. Le porte sono sempre aperte a chi si riconosca in questi valori, fungendo da cursore e da contenitore di eventuali parti antagoniste”.