Elezioni regionali, Confartigianato Imprese Veneto ha incontrato i candidati alla presidenza: un articolato “promemoria” sulle priorità

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In vista della tornata elettorale del 20/21 settembre, il Consiglio Direttivo di Confartigianato Imprese Veneto, allargato per l’occasione ai presidenti regionali dei gruppi DonneImpresa, Anap e Giovani Imprenditori, ha incontrato i principali candidati alla carica di Presidente della Regione Veneto in due collegamenti on line, in piena sicurezza e nel rispetto delle norme del distanziamento sociale. Agostino Bonomo e Roberto Boschetto, rispettivamente presidente e Vice regionali, accompagnati dal direttore Sergio Maset e dai presidenti e segretari delle sette associazioni provinciali federate, hanno dialogato con Luca Zaia Governatore uscente nella prima videoconferenza e successivamente, coordinati dal caporedattore de il Gazzettino Ario Gervasutti con Teresa Lapis incaricata da Patrizia Bartelle (Veneto Ecologia Solidarietà), Simone Borile, incaricato da Enrico Cappelletti (Cinque Stelle), Antonio Guadagnini (Partito dei Veneti), Simonetta Rubinato di Veneto – Simonetta Rubinato per le autonomie, Daniela Sbrollini candidata di ItaliaViva e Roberto Marcato (Lista Lega). Se le condizioni di salute lo permetteranno è previsto un ultimo appuntamento con Arturo Lorenzoni del Centro Sinistra al quale i dirigenti hanno augurato una pronta guarigione.

Presentato ai candidati il Position Paper della federazione pronto già a fine luglio ed inviato, a suo tempo, alle segreterie delle liste in lizza. “Abbiamo predisposto un articolato ‘pro-memoria’ sulle priorità, necessità, possibilità di sviluppo e di sostegno, che toccano da vicino le nostre aziende e in generale il tessuto produttivo e sociale della Regione –afferma Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Imprese Veneto-. 3 discontinuità (economiche, demografiche, tecnologiche e nelle agende internazionali), 3 aree di policy, 15 linee di intervento e 38 “cantieri” che vogliono essere elementi di stimolo e ambienti di sviluppo progettuale. Macro-temi portanti per il governo della Regione Veneto nel quinquennio 2020-2025”.

Il Veneto e il Nord – Il documento guarda al Veneto all’interno del più ampio sistema Nord italiano, nel quale costruire alleanze interregionali sulle infrastrutture materiali ed immateriali, sul sistema produttivo, sulla formazione e la ricerca, superando vecchie logiche localistiche e valorizzando le singole specificità territoriali.

Sostenibilità/digitalizzazione – Le azioni proposte puntano ad un obiettivo di crescita sostenibile dei territori e di innovazione del sistema produttivo, nel quadro di una rinnovata centralità del mercato unico europeo e dell’azione delle istituzioni comunitarie. L’emergenza Covid-19 sembrava inizialmente aver posto in secondo in piano l’adozione del “Green Deal”. La revisione delle linee strategiche europee sta confermando la volontà della Commissione Europea di dare impulso alla transizione ecologica e digitale sia come strategia di fondo sia come risposta alla crisi. La realizzazione del Green Deal avrà effetti dirompenti su tutte le filiere produttive: in termini di opportunità, creando nuovi spazi di mercato, ma anche dal punto di vista della necessità di adattamento, in particolar modo per le piccole imprese.

Insieme alla transizione ecologica e alla transizione digitale, la competitività globale è il terzo driver individuato dalla Commissione Europea per la sua nuova strategia industriale, che si troverà ad avere a che fare con una Cina non più competitor solo di prezzo ma cresciuta sul piano tecnologico. La competizione internazionale si giocherà pertanto nel campo dell’innovazione, e sarà strettamente legata all’applicazione delle nuove tecnologie digitali. Gli obiettivi posti dalla programmazione europea porranno quindi alle imprese del Veneto, e in modo particolarmente pressante alle PMI, sfide che per essere vinte chiedono un accompagnamento in un processo di trasformazione anche profonda dei processi produttivi e delle competenze dei lavoratori.

Nella nostra road map post-covid, la formazione ed il capitale umano sono tra i capisaldi su cui imperniare la ripresa. Tra i “cantieri” aperti, quello relativo all’istruzione tecnica superiore è uno tra i più sfidanti. Ci poniamo l’obiettivo di fare del Veneto la prima regione italiana per offerta e diplomati ITS raddoppiando ogni anno gli iscritti, nel 2019, sono risultati 1.094. C’è un “patrimonio” potenziale di oltre 24mila500 giovani diplomati e non iscritti all’Università su cui lavorare. Altro cantiere quello della riqualificazione professionale e della formazione continua strumenti centrali per l’impatto del COVID-19 sulla gestione del capitale umano delle aziende che ha aperto uno scenario inedito, imponendo su questo fronte nuove riflessioni.

Mettere ordine ai livelli istituzionali: L’esperienza Covid-19 ha evidenziato quanto sia importante un positivo rapporto tra Regioni e Stato in un’ottica cooperativa, che ora può tradursi in un’opportunità per mettere ordine nei livelli istituzionali: dallo Stato alle Regioni, passando per le Province per arrivare ai Comuni. Vanno ridisegnate modalità di governo più incisive del policentrismo urbano, sostenendo la pianificazione territoriale sovracomunale, sviluppando l’associazionismo intercomunale e i processi di fusione, anche alla luce delle difficoltà di gestione dei piccoli Comuni emerse durante l’emergenza. Il “facciamo da soli” è superato dalla positiva esperienza delle olimpiadi. Se, per alzare il livello degli obiettivi, è necessario governare il policentrismo, allora chiediamo senza indugi di alzare la sfida.

Nuovo Programma Regionale di Sviluppo: Il Veneto deve inaugurare una nuova stagione di programmazione, anche attraverso la costruzione di un nuovo Programma Regionale di Sviluppo, che tenga conto della nuova fase in cui l’emergenza sanitaria ci ha proiettato e che ora, con l’inedita messa in comune del debito a livello europeo e la dote di fondi per lo sviluppo deve trovarci pronti per impegnare nel modo migliore le risorse. In questa prospettiva la priorità va certamente assegnata alla realizzazione delle opere infrastrutturali che da tempo sono in attesa di realizzazione, prendendo in considerazione anche l’ipotesi di forme commissariali che garantiscano la riduzione dei tempi di realizzazione”.

“Ci ha fatto piacere –conclude Bonomo– l’apprezzamento bi-partisan dei candidati sui principali temi del nostro documento. Apprezzato anche perché costruito per il lungo periodo e quindi “aperto”, aggiornabile, ma che, a fronte di un calo del PIL per il Veneto stimato da Prometeia al -10,6% per il 2020, lancia un messaggio: serve subito un ragionamento progettuale per la ripartenza. Ci auguriamo che la nuova Giunta e il nuovo Consiglio Regionale, una volta costituiti, sappiano mettere velocemente da parte la contrapposizione politica e lavorino con le Parti Sociali per la ripresa”.