Elezioni Usa, Trump denuncia brogli: ricorrerà alla Corte Suprema anche se i voti postali lo premieranno? Crolla la residua credibilità a stelle e strisce

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Old man dustbined (Il vecchio spazzato via) di Ron Cobb
Old man dustbined (Il vecchio spazzato via) di Ron Cobb

Era già scritto che Trump paventasse brogli nel caso di un suo mancato immediato trionfo alle elezioni Usa ma Donald ha già accusato di grandi imbrogli Joe Biden prima ancora che siano conosciuti i risultati finali e ha preannunciato il ricorso alla Corte suprema degli Stati Uniti dAmerica.

La Supreme Court of the United States, per come è fatto il sistema a stelle e strisce, ha una composizione politicizzata e ora è a maggioranza repubblicana con l’ultima nomina della giudice Amy Coney Barrett effettuata proprio da Trump “in velocità”, e ora se ne conferma il perché, disattendendo le ultime volontà della defunta giudice Ruth Bader Ginsburg che aveva chiesto di essere sostituita dopo il risultato delle elezioni presidenziali.

Facciamo allora solo due domande sulla denuncia “predittiva” di brogli da parte di un presidente noto anche perché non conosce la parola tasse se applicate a lui stesso; che blatera contro la Cina, ma è titolare di un conto presso il suo sistema bancario; che fa l’eroe contro il Covid ma, per guarirne, accede a cure costosissime, esclusive per non dire inaccessibili a chi lui vuole privare dell’Obama Care; che innalza muri per non far entrare migranti dal Messico su cui la sua famiglia e lui pure ha costruito le sue fortune (intassabili) facendoli lavorare (in che condizioni?) per le sue società immobiliari…

Ebbene:

  • se, dopo lo spoglio dei voti postali “truccati”, questi dovessero premiarlo, l’eventualmente rieletto Trump farà ricorso contro se stesso a favore di Joe Biden?
  • il presidente, che giura sulla Costituzione Usa oltre che sulla Bibbia a testa in giù, si rende conto che aggiungere il dubbio dei brogli elettorali nazionali alle certezze sui brogli internazionali degli Usa per abbattere governi di altri Paesi sarebbe l’ultimo, mortale vulnus alla credibilità di quella che, una volta, era la democrazia assunta a modello per il mondo “libero” e che ora il suo “capo a tutti i costi” riduce a una qualunque repubblica delle banane?

Ancora una volta non siamo allora d’accordo con Giovanni Toti, che certi vecchi li vorrebbe spazzare via come d’altronde suggeriva la vignetta del geniale Ron Cobb negli anni ’70: negli USA sono sempre stati anni avanti a noi, se per noi intendiamo Toti & c., perché loro già in quel tempi trattavano i loro anziani come scarti.

Ma oggi, dear Donald, il vecchio Joe sta con l’America che ti sta scartando.


(Qui l’aggiornamento sullo spoglio delle schede delle Elezioni Usa nei vari Stati, con la rincorsa ai 270 grandi elettori necessari per vincere, qui la maratona vista dall’Italia, qui le nostre note sul tema)