Elisabetta Faggiana di Arzignano (VI): il ruolo chiave contro l’overtourism della startup Unexpected Italy, all’ONU per promuovere luoghi inaspettati

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Elisabetta Faggiana di Arzignano e Savio Losito di Barletta, founder startup italiana Unexpected Italy
Elisabetta Faggiana di Arzignano e Savio Losito di Barletta, founder startup italiana Unexpected Italy

Dal 26 al 29 giugno, Unexpected Italy ha presentato il proprio progetto al Fribourg Entrepreneurship Forum. I founder della traveltech company di Bari sono Elisabetta Faggiana di Arzignao e Savio Losito di Barletta: “Proponiamo i luoghi meno battuti, quelli della vita reale: così il turista può immergersi nelle comunità locali, supportando i piccoli business, senza intasare i luoghi iconici dell’Italia”.

L’overtourism è il problema più grave del turismo italiano. Si stima che il 70% dei turisti si concentri sull’1% del territorio italiano, con cinque nazionalità che rappresentano il 55% dei soggiorni stranieri. Tra le città catalizzatrici di questi ritrovi di massa ci sono Roma, Venezia, Firenze, Milano e Napoli.

Dal 26 al 29 giugno 2024, Unexpected Italy, startup tech che propone mete turistiche “inaspettate” in relazione col territorio, ha partecipato al Geneve/Fribourg Entrepreneurship Forum. Il forum è progettato per promuovere la creatività e le idee innovative su temi come innovazione, sostenibilità e trasformazione digitale, elementi vitali per la crescita delle piccole e medie imprese.

L’invito al Geneve/Fribourg Entrepreneurship Forum arriva dopo la partecipazione di Unexpected Italy all’evento NanoValbruna. Insieme ad altre due startup finaliste del contest, HexErgy e Agreenet, rappresenteranno l’innovazione sostenibile italiana nel mondo.

“Abbiamo presentato la nostra soluzione per redistribuire il turismo su tutto il tessuto nazionale, per cercare di invertire il trend dell’overtourism”, annuncia Elisabetta Faggiana. “Durante l’intervento abbiamo evidenziato i benefici economici, ambientali e sociali di una valorizzazione dei territori che parte dalle persone e dai business indipendenti”.

Elisabetta Faggiana, classe 1982, originaria di Arzignano (Vicenza), è la founder di Unexpected Italy. A Londra incontra Savio Losito, classe 1987, originario di Barletta, oggi suo marito e co-fondatore di Unexpected Italy. Con lui nasce “Unexpected London”, esperienze urbane per piccoli gruppi alla scoperta della Londra più autentica. La startup diventa celebre in mezza Europa, ricevendo premi e riconoscimenti internazionali.

A Bari hanno poi fondato la tech-travel startup che sviluppa il loro ecosistema di viaggio, promuovendo territori e realtà indipendenti e autentiche. Elisabetta e Savio sono i paladini della disintermediazione: la struttura paga solo un fisso per essere presente sul portale e incassa il 100% della prenotazione. Ma per rimanerci deve garantire alti standard di autenticità, territorialità, sostenibilità e attenzione al cliente.

A breve sarà presentata l’App di Unexpected Italy, una sorta di “Lonely Planet” 3.0 geolocalizzata e targetizzata, dove il viaggiatore potrà organizzare il proprio viaggio personalizzato in pochi clic, entrando in contatto diretto con posti unici e locali.

Elisabetta e Savio adesso sono dei nomadi digitali, facendo scouting del territorio tra boutique hotel, produttori locali, agricoltori e artigiani. Passano tre o quattro mesi in ogni regione italiana, con l’obiettivo di valutare circa duemila strutture in Italia nei prossimi 24 mesi. Il progetto richiederà almeno cinque anni di nomadismo per mappare tutta l’Italia.

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – IL MANIFESTO DI UNEXPECTED ITALY**1. Forza positiva del turismo: trasformare il turismo in una forza positiva per economia, ambiente, comunità locali e patrimonio culturale.
2. Consapevolezza e responsabilità: aumentare la consapevolezza sui danni del turismo di massa e promuovere un viaggio più responsabile e significativo.
3. Modello turistico sostenibile: costruire un nuovo modello basato su stagionalità estesa, rispetto ambientale e sostegno alle imprese locali.
4. Supporto alle imprese locali: sostenere l’agricoltura locale, la produzione artigianale e le tradizioni locali.
5. politiche sostenibili: aiutare le piccole imprese con politiche sostenibili e obiettivi annuali per la sostenibilità.
6. Turismo lento: promuovere un turismo lento, utilizzando mezzi di trasporto ecologici e a basse emissioni.
7. Cause locali: parte dei ricavi destinati a enti e associazioni locali che supportano piccole imprese e ambiente.
8. Collaborazione e networking: favorire la collaborazione tra imprese indipendenti italiane per progetti significativi.
9. Viaggi accessibili: garantire accessibilità a persone con bisogni specifici e aiutare le imprese locali a essere accessibili.
10. Scelte energetiche sostenibili: concentrarsi su fonti energetiche rinnovabili e pulite.
11. Tecnologia per il cambiamento: utilizzare tecnologia e intelligenza artificiale per sostenere le piccole imprese locali e combattere l’overtourism.