Elon Musk, l’attacco ai giudici indigna il Pd. Puppato “Ha perso il senso del limite”. Moretti: “Ora a destra qualcuno reagisca”

261
elon musk attacca giudici italiani su caso albania, reazioni

Laura Puppato, già senatrice e sindaca di Montebelluna, ora componente direzione Pd del Veneto, ha affidato ad un indignato comunicato la sua reazione all’attacco ai giudici italiani arrivato via X da parte di Elon Musk sul caso migranti in Albania (ne parliamo qui).

Ingerenza volgare e impropria

Laura Puppato ex senatrice dem su Musk
Laura Puppato, ex senatrice dem

“Ma davvero nella nuova era Trump, il miliardario Musk può permettersi di dire al nostro Paese che debba essere cancellata l’autonomia dei magistrati e cacciati a pedate coloro che si permettono di applicare le leggi nel rispetto della Costituzione? Ora, che Musk nella sua overdose… stavolta solo di esaltazione politica, per l’elezione di Trump abbia perso il senso del limite e trasbordi in modo inaccettabile è di per sé grave e spaventoso, ma va immediatamente bloccato nelle sue allucinanti dichiarazioni da chi governa l’Italia, dovendo mantenere alto senso del proprio ruolo e delle istituzioni che rappresenta. Ora, subito, senza tentennamenti.”

Secondo Puppato non bisogna minimizzare la questione: “Va fatto fronte comune, immediato e deciso sull’ingerenza volgare e impropria che oggi è di Musk, ma che domani può ripetersi se cediamo di un millimetro banalizzando i fatti, nessuno per alcuna ragione, di qui al futuro, si deve permettere di entrare con i piedi nel piatto a casa nostra. Torna in mente quel detto “padroni a casa nostra” divenuto uno slogan vuoto, mentre oggi si accetta o si subisce tacendo il tentativo di renderci vassalli privi di dignità”.

“D’altro canto – ha poi ribadito – ricordare a costui che si chiami Musk o Trump che qui ci sono secoli di storia giuridica o che la nostra Repubblica si base su 3 pilastri fondamentali, esecutivo, legislativo e giudiziario, temo non serva molto vista l’incultura di cui sono portatori; ma certamente potrebbe essere d’aiuto almeno a Meloni & Salvini ricordare il coraggio e l’orgoglio dimostrato da Craxi nel 1985 quando rispose un chiaro “no” alle pretese del Governo americano di decidere della vita e della morte di un comandante palestinese sul nostro suolo. Accettando una tensione spaventosa pur di stabilire chiari confini ai diritti di ciascuno, fosse anche il governo degli USA. Oggi siamo solo alle provocazioni di gente strana, assurta a ruoli che deve ancora dimostrare d’essere in grado di rivestire, preoccupante per tutti noi che la politica sia scesa così in basso ma al di là di ogni valutazione politica, oggi in discussione c’è la nostra sovranità. E spiace doverlo ricordare a quei sovranisti a senso unico, privi di memoria e di dignità che stanno titubando di fronte a tanta protervia e presunzione senza senso”.

Moretti: “Attacco ai giudici vergognoso”

Alessandra Moretti su attacco Elon Musk ai giudici
L’eurodeputata Pd Alessandra Moretti

L’eurodeputata Alessandra Moretti vice-capo delegazione Pd a Bruxelles, ha usato toni altrettanto indignati: “Trovo vergognoso – ha dichiarato – che Elon Musk si permetta di attaccare la magistratura che è intervenuta con un nuovo stop sul caso dei migranti deportati in Albania. È un attacco gravissimo nei confronti dell’indipendenza della magistratura, pilastro dello Stato di diritto. I giudici non possono essere messi alla gogna da uno degli uomini più fidati del Presidente Trump e che per di più ha in mano la comunicazione internazionale. A questo punto, si tratta anche di sicurezza e difesa del nostro Paese: mi auguro che qualcuno a destra batta un colpo”.

Moretti poi non ha risparmiato una critica al Protocollo Albania “Al di là della vicenda in sé, su cui deciderà la magistratura e la Corte europea dirà l’ultima parola, io resto convinta che il caso Albania sia un teatrino di propaganda che costa 800 milioni di euro ai contribuenti italiani. Trovo sconcertante – ha concluso – che la patente di chi è chiamato a giudicare il Protocollo Albania del governo Meloni la dia il proprietario di una delle più diffuse piattaforme di social network”.