Emergenza Coronavirus e controlli con i droni a Vicenza: per Rescue Drones Network non sono legali e i piloti sono penalmente perseguibili

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Droni di Rescue Drones Network
Droni di Rescue Drones Network

Rescue Drones Network a firma di Alessandro Meggiolan Vice Presidente – Coordinatore Regionale Sez. Veneto, dopo aver letto su VicenzaPiu.com, evidentemente più… letto nello specifico del sito comunale, della nota col titolo “Coronavirus, polizia locale scova festa in casa e assembramenti: da domenica in volo i droni” ripresa da quella del Comune di Vicenza “Coronavirus, altre 21 persone denunciate, da domani controlli anche con i droni“, ci scrive per documentare come i voli di suddetti droni non siano legali. per gli scopi pubblicizzati.

Dopo aver rimosso dalla copertina del primo comunicato la foto qui pubblicata di un drone di Rescue Drones Network abbiamo girato al Comune di Vicenza le sue osservazioni, che riportiamo di seguito, perché chiarisca la situazione, tanto più che oggi è uscito un nuovo comunicato sul sito ufficiale del Comune col titolo “Coronavirus, per sorvegliare la città in azione il drone della protezione civile comunale” da noi ripreso sul tema dell’uso del drone della protezione civile comunale a scopo di sorveglianza.

Redazione VicenzaPiu.com

Comunicato stampa di Rescue Drones Network sull’Utilizzo dei droni in emergenza 

In questi giorni leggiamo sui media diverse notizie che riguardano l’utilizzo dei droni, soprattutto da parte delle amministrazioni locali, per contrastare la diffusione del contagio del Covid-19: da sistemi con altoparlanti per diffondere messaggi alla popolazione in isolamento sociale a monitoraggio di spazi pubblici come deterrente per chi non rispetta le regole imposte dal Governo e dalle regioni.
Sui social si sono scatenate le ormai solite discussioni sul fatto che tali voli siano legali o meno e le spiegazioni che vengono date spesso sono incomplete se non proprio fuorvianti.

E bene, quindi, fare riferimento direttamente alle fonti normative che chiunque può reperire (e che piloti/operatori abilitati devono necessariamente conoscere), non al “ma me l’ha detto il tale …” o “l’ho letto su …”.

Rescue Drones Network conosce bene la situazione regolamentare, sia perché questo tipo di impiego è l’oggetto sociale stesso dell’associazione, sia perché si è fatto carico nei mesi scorsi di sollevare con forza la questione dell’impiego dei droni nelle situazioni di emergenza, ottenendo risposte da ENAC come dal Ministero competente (MIT).

Partiamo dalla fine: ad oggi – in via ordinaria – non può volare alcun drone privato/civile (ovvero quelli che sono tenuti a rispettare il regolamento ENAC entrato in vigore nel dicembre scorso), quindi neppure quelli delle Polizie Locali, delle Agenzie regionali di Protezione Civile e dell’ambiente e dei Centri di Competenza, proprio perché non sono soggetti per i quali il Codice della Navigazione riconosce la possibilità ordinaria di “Aeromobili di Stato”.

Il divieto è indicato al punto 7 dell’art. 7 del regolamento ENAC che recita “I piloti remoti e gli operatori SAPR non devono effettuare il volo in prossimità o all’interno di zone in cui siano in atto interventi in risposta a una situazione di emergenza”.

RDN ha chiesto – tra le tante questioni – cosa si intenda per “situazione di emergenza” ed ENAC ha risposto che “La previsione di cui all’articolo 7 comma 7 del citato regolamento, è intesa a disciplinare unicamente le emergenze nazionali dichiarate sulla base delle procedure previste dal Decreto legislativo n. 1 del 2 gennaio 2018.” (ovvero il Codice della Protezione Civile)

Ebbene (e qui si chiude il cerchio) il Consiglio dei Ministri in data 31 gennaio scorso ha deliberato – appunto “Lo stato di emergenza nazionale” in base al DLGS sopra citato; quindi siamo nella condizione di divieto previsto dall’art. 7.
Di conseguenza chi può volare con droni durante il periodo di dichiarazione di stato di emergenza nazionale?
• Gli enti che in base al Codice della Navigazione – art. 744 – operano “aeromobili di Stato” (aeromobili “di proprietà” dello Stato).
• I Militari – art. 745.
• I soggetti che hanno ottenuto l’equiparazione dei loro aeromobili a quelli di Stato, mediante apposito decreto del MIT (vedi pochi giorni fa la Provincia di Lecce) – art. 746.
• Soggetti appositamente autorizzati con Ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile che l’adotta “in deroga ad ogni disposizione vigente”

Va anche ricordato che la deroga all’applicazione del Regolamento ENAC non può arrivare da Sindaci, Regioni o Prefetture e che anche a fronte di pseudo-autorizzazioni è il pilota/operatore che risponde, anche penalmente, del rispetto delle norme applicabili, senza poter portare a giustificazione eventuali autorizzazioni non legittimamente impartite.