“Fare squadra, affrontare uniti il momento di difficoltà generato dall’emergenza coronavirus, dando esempi positivi, senza creare eccessivi allarmismi ed evitando polemiche”. E’ questo l’invito che il sindaco di Venezia ha rivolto questa mattina alle categorie economiche della città in un incontro organizzato a Mestre, nell’auditorium della Città metropolitana di Venezia, per fare il punto sulla situazione e coordinare le azioni da intraprendere. All’appuntamento, a cui ha preso parte anche la Giunta comunale, erano presenti numerosi rappresentanti di associazioni di categoria, sindacati, professionisti, società partecipate.
“Dobbiamo fare comunità – è l’appello del primo cittadino – e dimostrare che la città di Venezia è viva e vuole reagire. Il fatto che siete tutti qui lo dimostra. In questi momenti difficili l’aspetto che genera più preoccupazione è quello economico, ma è proprio nelle situazioni critiche che emerge la caratura della classe dirigente: in base al vostro comportamento, alle vostre azioni pubbliche di vita quotidiana sarete un esempio per i vostri collaboratori e la cittadinanza intera. Nessuno vuole minimizzare l’impatto che l’emergenza coronavirus sta generando sulla nostra economia, ma Venezia deve andare avanti: gli uffici, le fabbriche, le attività commerciali e produttive, i lavori pubblici”.
Spiegando come proprio questa mattina siano stati riaperti al pubblico i Musei civici, attenendosi alle disposizioni del Governo, e che nel pomeriggio riprenderanno le visite guidate al Teatro La Fenice, il sindaco ha sottolineato: “Facciamo vedere che non abbiamo paura, agiamo con prudenza, ma parliamo anche di economia. Il messaggio unanime che deve arrivare è che Venezia non si ferma, senza sottovalutare la situazione, ma continuando a vivere serenamente”.
Il primo cittadino ha quindi espresso la necessità di “costruire tutti insieme un nuovo mondo di relazioni industriali. Oggi sono colpiti ristoranti, alberghi e pubblici esercizi, ma domani saranno coinvolte le realtà industriali. Vanno ripensate le delocalizzazioni che sono state fatte, in Cina e altri luoghi, cominciamo a ragionare da qui su quali sono le filiere strategiche per il nostro Paese e sul fatto di riaprire certe produzioni in Italia, perché quanto è successo ci ha dimostrato che delocalizzando non tutto funziona bene. Può essere che da questa crisi usciamo anche più forti”.
Annunciando poi l’incontro di domani con il presidente della Repubblica, al quale il sindaco “rinnoverà l’urgenza del finanziamento da 150 milioni di euro che saranno investiti per realizzare il sistema fognario nella città antica, per alzare le rive e scavare i canali, per completare il sistema antincendio, e terminare il Mose”, il primo cittadino ha ribadito la necessità per le piccole, medie, grandi imprese di poter accedere alla Cassa integrazione in deroga.
Un altro fronte su cui il sindaco ha chiamato a raccolta le categorie economiche della città è quello della comunicazione. “La situazione è stata molto molto più raccontata di quello che forse doveva essere, ma col senno di poi serve a poco. Ora – ha rimarcato – abbiamo la responsabilità di traghettare la nostra città fuori dall’emergenza e spiegare al mondo che Venezia ce la farà. L’Amministrazione comunale chiederà l’aiuto del ministero degli Esteri, di tutti gli ambasciatori con cui in questi anni abbiamo stretto rapporti di collaborazione e con tutti gli amici internazionali con cui abbiamo sviluppato relazioni amicali: l’obiettivo è evitare, passate queste settimane, la quarantena delle persone che dovessero passare per il Veneto e la Lombardia perché le ripercussioni economiche sarebbero gravi. Quando sarà il momento – ha aggiunto – avvieremo manifestazioni e iniziative per creare un clima di accoglienza. La filiera turistica è importantissima, ma lo è altrettanto quella industriale e artigianale: sono strettamente collegate l’una all’altra”.
Il sindaco ha quindi ricordato la delibera approvata questa mattina in Giunta con la quale sono state rinviate le scadenze di marzo di Tari, Cimp e Cosap, così come l’attività per sanificare i mezzi di trasporto pubblico.
La parola è poi passata ad alcuni rappresentanti di categoria: dal presidente di Confindustria Vincenzo Marinese, che ha rappresentato un calo del fatturato del 30% e ha lanciato la proposta di un patto industriale dal Veneto per l’intero Paese, al presidente di Coldiretti, Andrea Colla, che ha espresso la speranza che i consumatori valorizzino in questa situazione i prodotti a chilometro 0. I rappresentanti di Confcommercio e Ascom, che hanno evidenziato come la situazione abbia avuto ripercussioni non solo in ambito turistico, ma anche sui piccoli esercizi, hanno manifestato la necessità di muovere l’economia. Dai rappresentanti dei lavoratori invece l’appello affinché gli ammortizzatori sociali siano estesi a tutte le categorie dei lavoratori, soprattutto a coloro che si trovano nella condizione di maggiore fragilità.
Il tavolo di confronto tra tutte le categorie economiche, coordinato dall’assessore allo Sviluppo economico, si riunirà nuovamente tra dieci giorni. “Venezia ce la vuole fare e ce la farà – ha assicurato il sindaco – Non sappiamo in quanto tempo, ma iniziamo a dare l’esempio”.