Pianificazione di interventi sulle criticità in corso con predisposizione di soluzioni, anche alternative. Così la Regione Veneto ha deciso di muoversi sul fronte dell’emergenza idrica che proprio oggi ha segnato una novità. Come scritto in un precedente articolo, infatti, il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, è stato nominato Commissario delegato per gli interventi urgenti per gestione della crisi idrica.
Quanto al tema degli interventi, toccato in conferenza stampa da Zaia, la struttura della Giunta ne fornisce un elenco, suddiviso per aree e soprattutto per soggetto deputato alla gestione.
ACQUEVENETE
Centrale di Ponte Molo
Fonte: fiume Po
Bacino di utenza: 30.000 abitanti.
Problematica: prelievo di acqua salata per risalita del cuneo salino (picco odierno di 12.000 uS/cm)
Stato di fatto: il dissalatore installato che sta lavorando da 1 mese è fermo a causa degli elevati valore di conducibilità dell’acqua grezza; il territorio servito dalla centrale è interamente alimentato con continuità dal SAVEC (schema acquedottistico del Veneto centrale), seppur con pressioni ridotte. Qualora il calo di pressione diventasse non più sostenibile dovrà essere valutato il servizio sostitutivo con autobotti per una porzione di circa 5.000 abitanti.
Centrale di Corbola
Fonte: fiume Po
Bacino di utenza: 40.000 abitanti.
Problematica: risalita del cuneo salino
Stato di fatto: ad oggi il cuneo salino si trova ad una distanza di circa 5 – 7 km dal potabilizzatore, per cui non vi sono situazioni di criticità. Qualora la risalita avanzasse fino all’opera di presa l’impianto non sarebbe in grado di trattare l’acqua salmastra e si dovrebbe intervenire tramite il servizio sostitutivo con autobotti e aumentando, per quanto tecnicamente possibile, l’area di influenza del SAVEC. In questo caso un contributo deriverebbe dall’accensione dell’ulteriore pozzo presso la loc. Camazzole la cui autorizzazione è in fase di perfezionamento al Genio Civile di Padova.
Centrali di Badia Polesine, Piacenza d’Adige, Boara Polesine ed Anguillara
Fonte: fiume Adige
Bacino di utenza:
Badia Polesine 50.000 abitanti eq.
Piacenza d’Adige 20.000 abitanti eq.
Boara Polesine 75.000 abitanti eq.
Anguillara Veneta 45.000 abitanti eq.
Problematica: insabbiamento delle opere di presa
Stato di fatto: le opere di presa delle centrali a causa dei bassi tiranti idrici si trovano in condizioni di pescare materiale granulare assieme all’acqua grezza. Ad oggi gli impianti funzionano correttamente grazie a escavazioni locali attuate con mezzi meccanici presso le opere di presa e refluitamento del materiale a valle. Per consentire il corretto funzionamento delle opere di presa è necessario che venga mantenuta una portata nel fiume di 80 mc/s.
Si segnala infine che presso il comune di Occhiobello (RO) è attiva una fornitura di acqua da HERA S.p.A. che attinge acqua superficiale dal fiume Po tramite la centrale di Pontelagoscuro (FE) e serve circa 9.000 abitanti eq. per il comprensorio di Acquevenete. Ad oggi non vi sono criticità sull’attingimento ma la situazione è attenzionata in quanto non vi sono alternative di fornitura per il territorio ed un eventuale disservizio comporterebbe l’attivazione di autobotti.
Per potenziare la distribuzione di acqua della Pedemontana destinata sia al Polesine che al territorio gestito da Veritas, il gestore Etra sta lavorando per la riattivazione del pozzo ex pozzo 5, in località Camazzole, attualmente non in uso, in attesa degli atti amministrativi del Genio Civile necessari per la messa in esercizio.
VERITAS
– si ravvisano carenze d’acqua potabile presso l’utenza nel solo comune di Caorle. Eraclea e Torre di mosto non segnano invece, come inizialmente temuto, particolari criticità;
– la criticità a Caorle è comunque dovuta alla riduzione di pressione che non è sufficiente a raggiungere i piani alti degli edifici del comune di Caorle, pur mantenendosi la pressione e quindi l’arrivo dell’acqua ai piani terra, anche grazie ad una inversione dei flussi di pompaggio sulle reti da quando, domenica 24 luglio, si è misurata una risalita del cuneo salino dalla foce del Livenza fino all’impianto di Boccafossa ed oltre;
– nella giornata e nottata di ieri protezione civile ha installato un primo collegamento dell’impianto di Boccafossa con il canale Brian, consentendo un primo arrivo di acqua grezza al potabilizzatore;
– nella giornata di oggi protezione civile e consorzi di bonifica, con Veritas, dovrebbero installare altri due collegamenti più adeguati per portata e consentire così il funzionamento del potabilizzatore di boccafossa;
– la Usl competente è allertata con Arpav e laboratorio Veritas per analisi acqua post trattamento, prima dell’immissione in rete dell’acqua trattata proveniente dal canale Brian;
– analisi acqua prima del trattamento conferma qualità scarsa dell’acqua e quindi la necessità di ordinaria potabilizzazione, analogamente al fiume Livenza, ma non segna anomala presenza cloruri e la conducibilità risulta normale;
– il sindaco e il vicesindaco sono informati di ogni passaggio e anche della possibilità che vengano oggi installati rubinetti sulla rete degli idranti così da distribuire l’acqua localmente visto che al piano terreno essa c’è.
Etra
sta attivando una nuova fornitura idrica in Località Marcesina sull’Altopiano dei Sette Comuni (Foza ed Enego in particolare), attualmente in sofferenza.