Emergenza siccità: messi in salvo ad Arzignano 300 chilogrammi di pesce

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Una fase del recupero del pesce ad Arzignano

L’emergenza siccità che colpisce il Veneto non risparmierebbe neanche il pesce che popola il fiume, stando a quanto riferisce la Provincia di Vicenza circa un intervento effettuato oggi dal proprio corpo di polizia.

Questa mattina la polizia provinciale ha eseguito il più grande recupero di pesce dell’anno: 300 chili di cavedani e barbi prelevati nel torrente Chiampo, in comune di Arzignano, e rilasciati nel Bacchiglione.

Un intervento che si aggiunge ai sempre più frequenti salvataggi di fauna ittica imposti dalla siccità e dal gran caldo che rendono invivibili i corsi d’acqua anche per i suoi naturali abitanti. E che dà una risposta concreta al grido d’allarme lanciato qualche giorno fa dal tavolo voluto dal consigliere provinciale con delega alla polizia provinciale Mattia Veronese sul tema della siccità.

I corsi d’acqua sono in affanno -sottolinea Veronese- i Consorzi di Bonifica cercano di garantire il deflusso minimo vitale, contemperando l’esigenza di salvaguardare da un lato i pesci, dall’altra i raccolti permettendo il prelievo per irrigazione. Un lavoro non semplice, soprattutto in tempi in cui la coperta è corta e a tirarla troppo si rischia di lasciare fuori qualcuno. Per evitare un’ecatombe di pesci gli stessi Consorzi ci hanno chiesto di intervenire per spostare i pesci dai canali più a rischio siccità e portarli dove ancora un livello di acqua accettabile e l’ossigenazione possono garantire loro la vita. E la Provincia risponde facendo tutto ciò che può, con i pochi agenti di polizia su cui può contare, ma con la volontà di agire bene e in fretta.”

Così stamattina la polizia provinciale, in particolare l’agente Francesco Nassi, ha chiamato a raccolta i volontari dei Bacini di pesca Agno-Chiampo, Bacino B e Pabat e con la loro preziosa collaborazione ha messo in salvo 300 chili di pesce. Una squadra di 10 elementi impegnata per oltre 3 ore nel tratto del torrente Chiampo che va dal ponte di San Bortolo a quello di San Zeno, in centro ad Arzignano.

Un bottino particolarmente ricco -lo definisce Veronese- che dà anche la misura del grande impegno di Provincia e Bacini di Pesca per ripopolare i nostri corsi d’acqua. Non possiamo vanificare il lavoro degli ultimi anni, avendo bene a mente che dalla salute dei nostri fiumi e dei nostri habitat naturali dipende anche la salute nostra”.