
(Adnkronos) – "Finora abbiamo tamponato e trattato l’iperparatiroidismo con dei surrogati. Ora abbiamo un farmaco giusto per questa patologia". Si tratta di "una terapia, palopegteriparatide, che sostituisce l’ormone" che è carente, "in modo adeguato. È un frammento di Pth, il paratormone, legato a un vettore che riesce a lavorare per 24 ore così garantisce non solo un’adeguata calcemia, ma anche la gestione delle comorbidità che il paziente può sviluppare nel tempo". Con le terapie in uso adesso, "calcio e calcitriolo, il paziente può andare incontro a nefrocalcinosi", l’eccesso di calcio depositato nei reni, e problemi ossei. Così Valentina Camozzi, specialista in endocrinologia, dirigente medico, professore a contratto Uoc Endocrinologia, dipartimento di Medicina, Azienda ospedale-università di Padova, partecipando al media tutorial organizzato oggi a Milano da Ascendis Pharma dedicato alla patologia rara. "Aspettiamo la rimborsabilità di palopegteriparatide anche in Italia – prosegue Camozzi – In Germania è già disponibile" del resto la terapia "è stata approvata da Ema e Fda", cioè dalle Agenzie del farmaco europea e Americana. "Al momento dobbiamo comprare" questo farmaco. "Trovo che sia ingiusto – osserva – perché i pazienti ci sono: si tratta anche di giovani, di donne in cerca di una gravidanza, sportivi. Sono persone che hanno una vita davanti e che stiamo attualmente curando con trattamenti a base di calcio e calcitriolo, che devono prendere più volte al giorno, senza risultati garantiti: non è infatti escluso che questi pazienti debbano ricorrere al pronto soccorso per una crisi ipocalcemica. Ora abbiamo un prodotto nato ad hoc e che funziona molto bene. Aspettiamo la rimborsabilità", conclude. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)