Di seguito l’analisi scritta in una nota dal deputato del Movimento 5 Stelle in Commissione Industria alla Camera, Enrico Cappelletti, commentando la risoluzione in Commissione sul tema energia, appena depositata.
“Ci sono i bonus sociali da confermare per chi è in condizioni di disagio economico e fisico, ma c’è anche la necessità di superarli progressivamente attraverso l’introduzione di interventi più strutturali sulla spesa per le forniture, per chi in Veneto si trova in condizioni di vulnerabilità e di povertà energetica.
Va reso operativo ed efficace l’Osservatorio nazionale sulla Povertà Energetica e definiti quanto prima una Strategia Regionale del Veneto, non solo Nazionale, sul tema e un Piano sociale per il clima, puntando a sostenere la riqualificazione energetica e il rinnovamento edilizio in tutta la regione.
Va, inoltre, garantita ai consumatori più deboli la possibilità di continuare a rifornirsi nel mercato tutelato, almeno fino al 2025, attivando campagne informative che li rendano consapevoli nella scelta dei fornitori.
Chiediamo a Zaia ed alla Giunta intera, non solo al Governo, di impegnarsi con maggiore incisione e non con proclami elettorali per combattere un fenomeno troppo diffuso per poter essere gestito sotto gamba, che riguarda consumatori e piccole imprese venete con difficoltà economiche per l’impiego dell’energia e per i trasporti. Soprattutto in un periodo storico come questo, in cui il caro energia e i carburanti ci stanno impoverendo”.
“In Veneto, secondo la Fondazione Zancan di Padova, Il 7% dei Veneti è sotto la soglia di povertà e teme di non poter sostenere le spese per le utenze domestiche, motivo per cui si trova costretto a ridefinire le proprie priorità di spesa. Noi temiamo che il 2023 sia fonte di crescita oltre il 7% dovuta anche agli ulteriori costi energetici per le famiglie e annunciati pubblicamente dal centro destra. Ci sono casi, come accaduto ad una 77enne di Mogliano Veneto, in cui la bolletta era di 880 euro e la pensione di 620.
Una perdita di potere d’acquisto rispetto alla quale le misure adottate dalla Regione Veneto non hanno sortito alcun effetto. Combattere la vulnerabilità e la povertà energetica non è solo una necessità sociale, ma una leva fondamentale per rilanciare la crescita del Paese.
Si potrebbe in questo modo stimolare la nascita e la diffusione di un nuovo modello energetico, fondato sull’autoconsumo e l’autoproduzione di energia anche in forma collettiva, come le comunità energetiche. Una gestione corretta ed efficace di tutti gli elementi legati a una transizione energetica giusta – conclude – dovrebbe minimizzare gli effetti negativi e massimizzare i benefici a lungo termine, anche tramite il giusto coordinamento degli investimenti pubblici e privati. Ed è quello che ci aspettiamo faccia anche la Regione Veneto con Zaia apparentemente distratto, non solo il Governo”.