Enotour a Bordeaux alla cantina Château Carbonnieux del Wine Specialists Journal

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Bordeaux, Château Carbonnieux
Bordeaux, Château Carbonnieux

Qualche tempo fa, lo staff di Wine Specialists Council ha avuto la possibilità di recarsi in “missione” in uno dei territori del vino che non ha bisogno di presentazioni, qualificandosi da sempre come la patria dei vini più prestigiosi: Bordeaux e i suoi dintorni. L’intera regione, che sorge attorno all’omonima città, è situata a sud ovest della Francia, nella Nuova Aquitania. La Garonna la attraversa, dividendo la città in due: Rive Gauche e Rive Droite. Il riferimento al fiume è contenuto nel nome stesso della città: Bordeaux infatti deriva da “bord de l’eau” che significa appunto “lungo le acque”.

Delle cinque aree vitivinicole che interessano la regione, abbiamo iniziato il nostro tour dal Graves e Sauternes. Quest’area è nota per la favorevole composizione del suolo, caratteristica da cui deriva il suo nome, Graves; in questa zona, nei pressi della città di Bordeaux, si trova la celebre area vitivinicola di Pessac-Léognan, dove si producono i migliori vini rossi e bianchi di tutte le Graves. Grazie alla qualità dei suoi vini, dal 1987 l’area di Pessac-Léognan ha ottenuto il riconoscimento di AOC (Appellation d’Origine Contrôlée).

Ammaliati dai colori squillanti della campagna e dai vigneti lussureggianti, giungiamo al primo Château in programma: Château Carbonnieux. Delle immense terre di Château Carbonnieux si hanno notizie fin dal 1234 e, passando di dinastia in dinastia e di guerra in guerra, sono arrivate alla famiglia Perrin, che ne detiene la proprietà sin dal 1956.

Veniamo accolti da Hélène, che ci illustra la ricca storia dello Château, con i tanti aneddoti ad esso legati, incluso il passaggio del Presedente americano Thomas Jefferson, che volle piantare nella corte della tenuta un albero di noci americane (Pecan) tutt’ora rigoglioso e florido. Hélène ci svela le tre parole che stanno alla base del successo ininterrotto dell’azienda: ecologia, geologia, terroir: un quarto della superficie segue un programma BIO e nella restante si persegue un tipo di agricoltura sostenibile e biocontrollata, dove fertilizzanti, diserbanti, acaricidi e ogni sorta di agenti chimici sono stati banditi in favore di metodi ecologici che rispettano la biodiversità e stimolano le difese naturali delle vigne. Da un punto di vista geologico, alla fine del Terziario e del Quaternario, in piena rivolta pirenaica, la Garonna e i suoi affluenti trasportarono lungo la sponda sinistra, dal sud-est di Langon all’agglomerato di Bordeaux, grandi quantità di alluvioni pietrose miste a sabbie, limi e argille. Questi ciottoli, chiamati “graves”, si depositeranno sulle pendici del fiume nel corso delle ere geologiche, in diversi livelli di terrazzamenti. Due tipi di ghiaia copriranno gli strati di sedimenti calcarei: la ghiaia argilloso-sabbiosa dei Pirenei e la ghiaia della Garonna di Günz. Saranno loro a dare il nome a questa regione vinicola a sud di Bordeaux.

Infine, il terroir in cui Château Carbonnieux è immerso si caratterizza per la morfologia e la diversità del suolo, che permette di costituire parcelle di terreno dalla personalità ricca e complessa: vi sono punti in cui il suolo si presenta argillo-gravelloso, argillo-calcareo, sabbio-gravelloso…una varietà che si rispecchia nella ricchezza aromatica, nella personalità e nella complessità dei vini prodotti sotto la denominazione Pessac-Léognan.

La tenuta si sviluppa su una superficie complessiva di 170 ettari, di cui 92 vitati. Di questi, ben 50 sono dedicati al Cabernet Sauvignon, al Merlot e al Cabernet Franc, le varietà rosse tipiche della regione. La quota restante, invece, è dedicata al Sauvignon Blanc e al Sémillon. Pessac-Léognan, infatti, è una delle poche aree del Bordeaux dove vini rossi e bianchi godono della medesima reputazione.

Château Carbonnieux Gran Cru Classé Blanc 2019
Château Carbonnieux Gran Cru Classé Blanc 2019

Nella sala degustazioni ci attendono i due vini selezionati per il nostro gruppo: Château Carbonnieux Gran Cru Classé Blanc 2019 e Château Carbonnieux Gran Cru Classé Rouge 2017. L’annata 2019 è stata particolarmente benevola, caratterizzata da un’estate calda e secca e piogge al momento giusto per una giusta maturazione delle uve. La cuvée dell’annata 2019 per questo vino prevede: 65% Sauvignon Blanc, 35% Sémillon, quest’ultima a donare vivacità e rotondità alla struttura e al corpo del Sauvignon. Matura in barriques bordolesi (25% di legno nuovo) per 10 mesi con regolare rimestaggio.

Si presenta in una veste giallo paglierino con riflessi verdognoli e al naso mostra notevole complessità aprendo con note agrumate di pompelmo e scorza d’arancia, acacia e frutta a polpa bianca. All’agitazione espirano una leggera vaniglia, sentori di nocciola e note di erba fresca. La buona acidità conferisce freschezza ed eleganza, mentre il finale è minerale e sapido. Questo vino possiede un notevole potenziale evolutivo e pertanto si presta a svariati matrimoni gastronomici a seconda del momento in cui viene degustato: perfetto con pesce e crostacei crudi o cotti, sostiene anche il foie gras e formaggi a pasta molle. Questo vino non delude se degustato giovane, ma esprimerà tutta la sua eleganza e complessità tra il 2023 e il 2026, periodo indicato come “apogée” dal produttore.

Château Carbonnieux Gran Cru Classé Rouge 2017
Château Carbonnieux Gran Cru Classé Rouge 2017

La cuvée del Rouge 2017 invece è così assemblata: domina il Cabernet Sauvignon (65%), integrato con Merlot (25%), Cabernet Franc (5%) e Petit Verdot (5%) rigorosamente selezionati dalle parcelle migliori. La vinificazione è contemporaneamente moderna e tradizionale, poiché l’estrazione è lenta e dolce, al fine di preservare la tipicità minerale del terroir. Affina poi per 16-18 mesi in barriques bordolesi. Si presenta in una veste rosso rubino profondo e le eleganti note di apertura richiamano frutta rossa e scura; all’agitazione emergono sentori di salvia e lavanda, grafite e corteccia, mentre i tannini sono setosi e in equilibrio con i frutti rossi dell’apertura. È un vino classico ed equilibrato che esprime il meglio di sé dopo 4-6 anni; naturalmente perfetto con ogni tipo di carne alla griglia/arrosto, rivela sorprese con tonno, spada, formaggi importanti ma anche dessert al cioccolato e ai frutti rossi.

Di Carmela Dimastromatteo

Carmela Dimastromatteo
Carmela Dimastromatteo

Sono Carmela, nata in Puglia ma con il cuore in Inghilterra. Da sempre innamorata della natura e degli animali, appassionata viaggiatrice, amo soprattutto i paesi nordici, ma riesco a star bene ovunque, perché in ogni angolo del mondo c’è sempre un’avventura che non sarà mai dimenticata. Da qualche anno unisco la mia passione per i viaggi a quella per il vino, che ho imparato a conoscere conseguendo l’attestato di Sommelier e che rappresenta per me un’espressione sempre diversa di territori, persone, ambienti, vite.