Erp, 38 appartamenti sfitti riqualificati da Amcps e in consegna entro giugno

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Da sinistra Carlo Rigon e Roberta Albiero

Si sono conclusi i lavori di ristrutturazione di 38 alloggi di edilizia residenziale pubblica (erp) e per l’emergenza abitativa e il disagio sociale. L’intervento, dal valore di 42 mila euro, rientra nel piano straordinario di manutenzione e consegna di alloggi sfitti di Amcps. L’operazione prevede la manutenzione di 110 residenze, per un costo di 177 mila euro, e la consegna al Comune di Vicenza entro l’anno.

A darne notizia sono stati oggi l’assessore al patrimonio Roberta Albiero e l’amministratore unico di Amcps Carlo Rigon in occasione di un sopralluogo al condominio di via Palemone 22, dove si trovano 14 mini residenze per anziani, di cui 10inserite nel piano di manutenzione straordinaria.

In via Palemone attualmente ci sono quattro alloggi occupati, che non rientrano nel piano di manutenzione. Grazie all’intervento di Amcps saranno consegnati a breve sei appartamenti, incluso l’alloggio del custode, figura che viene sempre individuata dal Comune. Saranno poi ristrutturati e consegnati anche gli ultimi quattro alloggi. Dopo l’estate il complesso sarà quindi a piena occupazione.

“Come stabilito dal piano di consegna di alloggi condiviso con l’amministratore unico Carlo Rigon – afferma l’assessore al patrimonio Roberta Albiero – Amcps consegnerà al Comune entro fine anno 110 alloggi, un obiettivo senzaltro ambizioso che questo primo step di consegne dimostra essere realizzabile. Con questi 38 alloggi consegnati diamo una risposta importante anche agli assegnatari in lista d’attesa. Per quanto riguarda il contesto erp di via Palemone, si tratta di alloggi particolarmente curati, immersi nel verde, e adatti agli anziani e alle esigenze di questa categoria fragile”.

Come definito dal contratto di servizio – afferma l’assessore al patrimonio Roberta Albiero – Amcps consegnerà al Comune entro fine anno 110 alloggi, un obiettivo ambizioso e in cui crediamo molto. Con questi 38 alloggi consegnati raggiungiamo il primo step e diamo una risposta importante anche agli assegnatari in lista d’attesa. Per quanto riguarda il contesto erp di via Palemone, si tratta di alloggi particolarmente curati, immersi nel verde, e adatti agli anziani e alle esigenze di questa categoria fragile”.

“La tabella di marcia definita con l’assessorato – spiega l’amministratore unico di Amcps Carlo Rigon – prevede la consegna di 10 appartamenti al mesi a partire da febbraio. Oggi consegniamo quindi il primo lotto di 38 appartamenti. In contemporanea stiamo lavorando su tre procedimenti di affidamento a ditte esterne per gli altri lotti previsti entro fine anno. Investiamo come Amcps delle risorse importanti, frutto di economie derivanti, a diverso titolo, dal piano strategico elaborato tra azienda ed assessorato, che coinvolgeranno anche gli interventi legati agli incentivi fiscali per l’efficientamento energetico”.

Il programma di manutenzione e consegna di alloggi sfitti

Il costo dell’intero piano di ristrutturazione 2021, pari a circa 177 mila euro divisi in sei lotti, è completamente a carico di Amcps.

Sono giunti al termine i lavori nei primi tre lotti (42 mila euro) per un totale di 38 alloggi. Di questi, sei sono già stati consegnati alle famiglie individuate dal Comune e entro fine maggio ne verranno consegnati altri 16. Gli ulteriori e ultimi 16 alloggi saranno a breve messi a disposizione del Comune per l’assegnazione e la successiva consegna a giugno.

A maggio, inoltre, Amcps completerà le procedure per la selezione e l’affidamento dei successivi tre lotti (135 mila euro) alle ditte.

Gli alloggi saranno individuati secondo criteri di eterogeneità delle dimensioni, per garantire l’assegnazione a diverse tipologie di nuclei familiari, e minor costo di manutenzione. Da giugno sarà quindi possibile dare seguito alla programmazione delle consegne degli alloggi senza interruzioni.

Il condominio di via Palemone

La ristrutturazione del condominio di via Palemone è avvenuta nel rispetto delle caratteristiche dell’immobile, sottoposto a vincolo della Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali.

Grazie ad una ricerca catastale nell’Archivio di Stato di Vicenza, è stato possibile infatti attestare che l’edificio era già presente intorno al 1830. Si presume inoltre che l’immobile sia nato come casa di villeggiatura del proprietario presso la “castaldia”, ossia l’azienda agricola. Nel 1998 è stato completato un ampio progetto per il recupero dell’edificio, restituendo al manufatto le sue forti connotazioni stilistiche secondo i criteri di restauro conservativo-ambientale.

Quasi tutti i locali delle mini residenze sono dotati di illuminazione diretta, con una superficie finestrata apribile maggiore o uguale ai parametri previsti dalla normativa. I pochi locali ciechi destinati a bagno e le zone cottura dei bilocali sono forniti di aspirazione forzata. L’immobile è dotato di riscaldamento autonomo con caldaie stagne che provvedono anche alla produzione dell’acqua calda sanitaria. I bagni sono attrezzati con gli ausili necessari (maniglioni di sostegno e sedili doccia) a garantire la fruibilità anche a persone con ridotta capacità motoria. Negli alloggi è presente un impianto di condizionamento individuale con condizionatori dotati solo dell’unità interna per non alterare l’estetica dell’edificio e rispettare il vincolo della Soprintendenza.