Inizieranno domani gli esami di maturità anche per gli studenti veneti, e oggi il presidente della Regione Luca Zaia ha ricolto un pensiero ai maturandi: “Domani, quando si apriranno le aule per gli esami di maturità, spero si riempiranno di giovani carichi di entusiasmo, con qualche inevitabile patema, ma profondamente ottimisti perché, come uso dire, solo i pessimisti non fanno fortuna e io a tutte queste migliaia di ragazze e ragazzi auguro tutta la fortuna del mondo. Così come rivolgo un pensiero di gratitudine a tutti gli insegnanti che li hanno sapientemente formati e agli amministrativi che collaborano a far funzionare questo prezioso gigante che è la scuola”.
Zaia ha poi proseguito ricordando come la maturità sia una delle tappe importanti dell’esistenza di ciascuno: “La vita – ha detto – è uno scorrere continuo, che presenta, salite, discese, curve impegnative, rettilinei da percorrere a manetta, ma in questo scorrere ci sono dei punti di arrivo e partenza che lasciano il segno, indicano la direzione. La maturità è uno di questi. E’ importante per capire dove si è arrivati e per determinare dove si vorrà andare dopo. Per questo è un momento che io non ho dimenticato e, come me, credo la stragrande maggioranza di chi oggi assiste da fuori alla sfida di un figlio, o un nipote, pronto alla più classica delle domande: com’è andata?”.
In conclusione il Presidente del Veneto ha ribadito il suo ottimismo: “Andrà bene, mi sento di dirlo, perché i nostri ragazzi hanno dimostrato maturità già in mille occasioni, come con il Covid quando, in quel durissimo periodo, furono esempio di forza, resilienza e senso civico. Sono giovani preparati, volonterosi, aperti alle novità del mondo, alle tecnologie, a un futuro che ci viene incontro sempre più velocemente. Sono il nostro futuro, e lo sapranno dimostrare anche di fronte a quella che è forse la prima grande prova della vita. E non importa se sfuggirà una data o un concetto perché – ha concluso Zaia – come ha detto bene il Ministro Valditara, quello che conterà è l’elasticità di riflessione, non il nozionismo”.