Esenzione SPV per residenti, Tognato (M5S Thiene): “c’è comunque chi paga per strada inutile e costosa”

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Abramo Tognato M5S
Abramo Tognato M5S

Si è discusso ieri durante il consiglio comunale di Thiene una mozione relativa alla Strada Pedemontana Veneta. In modo particolare la proposta avanzata riguarda il ripristino dell’esenzione per i residenti lungo i Comuni del tracciato. Abramo Tognato, consigliere del Movimento 5 Stelle, spiega in un comunicato la sua opinione. “È fondamentale contestualizzare il progetto, partendo da quelle informazioni che il cittadino medio può avere in merito al progetto “pedemontana veneta”, ovvero cosa può ricavare dalla stampa locale e nazionale. Ad esempio, il 28 maggio 2021 esce un inserto al Giornale di Vicenza, 12 pagine, che racconta il progetto “SPV strada pedemontana veneta”: racconta il percorso, i caselli, i pedaggi, l’utilità per l’industria e per il turismo, in altre parole racconta il lato luccicante della strada pedemontana, i famosi specchietti per le allodole. Stranamente dimentica di raccontare alcuni dettagli che però come amministratore pubblico non posso nascondere. Partiamo dai costi: è in costruzione in Veneto la strada più cara d’Europa, 80 milioni (+ iva) al km, due volte il costo della Salerno Reggio Calabria, per intenderci (benché sia lunga meno di un quarto). In 12 pagine di inserto non c’è un solo riferimento ai costi: perché? Perché è l’ennesimo esempio di project financing che non ha funzionato, o meglio, dipende dal punto di vista: per chi ha investito rappresenta uno straordinario investimento, mentre da una prospettiva più pubblica è impossibile non vedere la grande perdita economica, e non solo, di questo progetto. Il costo complessivo sarà di 12 miliardi, oltre ai contributi statali”.

“Continuiamo con i passaggi esecutivi del progetto: nel 2003 l’opera viene definita di interesse nazionale, mentre è importante segnare un’altra data non segnalata negli articoli, il 15 agosto 2009, ferragosto, avete letto bene, mentre gli italiani sono in spiaggia, sotto l’ombrellone, a Roma pubblicano un’ordinanza del Presidente del Consiglio, la n°3208 che, in merito al traffico nel territorio veneto, nelle premesse afferma così: “Considerato che la grave situazione emergenziale determina un rilevante pericolo per la salute fisica e psichica dei cittadini” In altre parole, hanno autorizzato la nomina di un commissario per l’emergenza che abbia ogni tipo di autorizzazione per la realizzazione di questa strada per prevenire un degeneramento psichico dei cittadini veneti a causa del traffico, inteso come le code che normalmente si creano nei giorni festivi di spostamento verso il mare. Era in pericolo la nostra salute psichica e la pedemontana magicamente ci ha salvati”.

“L’inserto non racconta nemmeno le scadenze, ovvero che entro il 2016 la strada doveva essere conclusa e che la Regione Veneto non ha mai chiesto le penali visto gli enormi ritardi. E veniamo ai pedaggi: qui sì che l’articolo descrive le tariffe, tratta per tratta, inserendo anche in più punti la valutazione di forme di sconto per pendolari o altri soggetti. Non riporta, però, come giustamente cita la mozione, che inizialmente era prevista l’esenzione per i residenti. Perché? Perché per spiegare questo concetto avrebbe dovuto affrontare il tema dei costi del progetto. Soprattutto spiegando che i costi si sono talmente gonfiati durante gli anni che non solo era impossibile prevedere l’esenzione, ma che i ricavi dei pedaggi saranno insufficienti a coprire le spese previste. Perché la regione nel 2017 firma un nuovo accordo con il concessionario: l’accordo prevede che la regione incassa tutti i ricavi dei pedaggi, ma in cambio paga un canone al concessionario per 39 anni, un canone che aumenta man mano che la tratta percorribile si allunga. Cosa succede quindi se la regione incassa meno pedaggi di quelli previsti? La regione dovrà pagare comunque il dovuto al concessionario per 39 anni e per farlo, qualora le tariffe dei pedaggi non fossero sufficienti, dovrà attingere ad altri fondi a disposizione della Regione, cioè tagli ad altri servizi. Inoltre, non è mai stato citato il limite di passaggi previsti, ovvero 27 mila veicoli al giorno. Con questa previsione l’incasso generale riuscirà a sostenere il progetto senza toccare le casse della Regione, ma i numeri, sappiamo bene per chi ha provato a percorrere qualche tratto della Pedemontana, sono molto molto molto più bassi… il che significa, nonostante i pedaggi carissimi, che dovremo come regione pagare ulteriori cifre”.

“Pertanto alla richiesta della mozione di valutare l’esenzione, potrebbe anche essere valida se ci fossero dei passaggi reali altissimi e stabili, elemento che però manca. Pertanto, ad oggi, chiedere l’esenzione significa comunque far pagare a tutti gli altri cittadini veneti i costi di un progetto che abbiamo davanti agli occhi, un progetto inutile, costoso, impattante, e pesante per le casse della nostra regione. Forse valeva la pena a suo tempo, quando il Movimento 5 Stelle cercò di opporsi con ogni mezzo al progetto, fermare e non votare a favore di questa inutile strada a pagamento – conclude Tognato -. Forse anche la stampa dovrebbe comunicare al cittadini informazioni chiare e complete”.