Reinclusione sociale e lavorativa delle persone detenute, ex detenute e in esecuzione penale esterna. Questa la mission del Progetto Esodo che, a 10 anni dall’avvio, attraverso un convegno ospitato la mattina di venerdì 13 maggio al Teatro Ristori di Verona e realizzato in collaborazione con Caritas Italiana e Fondazione Cariverona, ha voluto tracciare un bilancio delle attività fin qui svolte, gettare uno sguardo alle prospettive legate all’innovazione, al fare rete e alla sostenibilità del progetto stesso e presentare un modello operativo a disposizione di chiunque volesse adottarlo in altre realtà impegnate in questo settore.
Al convegno, condotto dal direttore di TeleArena Mario Puliero e aperto dal messaggio video di saluti da parte del Ministro per le Disabilità Erika Stefani e dell’Assessore alla Sanità ai Servizi Sociali e alla Programmazione Socio Sanitaria della Regione del Veneto Manuela Lanzarin, sono intervenuti il Direttore Generale Esecuzione Penale Esterna di Messa alla Prova del Ministero della Giustizia Lucia Castellano, il Presidente di Caritas Italiana mons. Carlo Maria Redaelli, il Direttore dell’Unità Operativa Dipendenze, Terzo Settore, Nuove Marginalità e Inclusione Sociale della Direzione Servizi Sociali della Regione del Veneto Carla Midena, il Direttore Ufficio Detenuti e Trattamento del Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria del Triveneto Angela Venezia, il Presidente della Fondazione Cariverona Alessandro Mazzucco, per la Fondazione Esodo il Presidente mons. Gino Zampieri, il Vicepresidente don Enrico Pajarin e Alessandro Ongaro della segreteria, i professori dell’Università degli Studi di Verona Daniele Loro e Giorgio Mion.
La storia del Progetto Esodo
Inizialmente pensato per i territori di Verona, Vicenza e Belluno, nel 2011 il progetto fu redatto e avviato con il finanziamento di Fondazione Cariverona, il coordinamento delle tre Caritas Diocesane e la collaborazione del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria del Triveneto, degli Uffici di Esecuzione Penale Esterna di Verona (competente anche per Vicenza) e di Venezia (competente anche per Belluno) e del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Verona.
Fin dall’inizio fu costituita una rete di enti del terzo settore per l’attuazione degli interventi a favore delle persone in esecuzione penale in carcere, fuori dal carcere e a fine pena. Nel 2016 la rete ha assunto forma giuridica, mediante la costituzione della Fondazione di Partecipazione Esodo Onlus da parte delle Diocesi di Verona, Vicenza e Belluno-Feltre. Attualmente partecipano a Fondazione Esodo, in qualità di fondatori, anche le Diocesi di Venezia e Vittorio Veneto e, in qualità di aderenti, 23 enti del terzo settore presenti in quei territori e attivi nell’ambito giustizia.
I numeri dei primi 10 anni di attività
Sommando le persone raggiunte ogni anno, il numero complessivo dei destinatari di interventi di inclusione sociale e lavorativa è di 3.550 persone, così suddivise: 1.671 per il territorio della Diocesi di Vicenza, 1.536 per quello della Diocesi di Verona e 343 per Belluno-Feltre. Ad essi vanno aggiunti i primi interventi avviati a partire dal 2021 nelle altre due Diocesi coinvolte, ossia 6 nel territorio veneziano e 1 nel territorio di Vittorio Veneto.
I beneficiari sono nel 91% dei casi uomini e per il 9% donne; nel 47% dei casi si è trattato di italiani, per il 32% di persone provenienti da altri Paesi UE e per il 21% da Paesi extra UE. L’età media delle persone raggiunte è di circa 40 anni sia per i maschi sia per le femmine.
Le azioni di accoglienza residenziale in totale sono state 965 per un ammontare di 132.421 giornate di presenza nelle residenzialità. Ne hanno beneficiato 430 persone singole, pertanto la presenza media di ogni persona è stata di 308 giorni.
I percorsi di formazione professionalizzante sono stati complessivamente 2.223 ed hanno coinvolto 1.008 persone singole. 218 di queste hanno effettuato successivamente anche un percorso di inserimento lavorativo. Al termine del percorso 60 persone avevano un contratto di lavoro.
I percorsi di inserimento lavorativo sono stati complessivamente 1.774 ed hanno coinvolto complessivamente 1.003 persone. 245 persone al termine del percorso di inserimento lavorativo avevano ottenuto almeno 1 contratto di lavoro.
La dichiarazione del presidente di Fondazione Esodo, mons. Gino Zampieri, direttore di Caritas Diocesana Veronese
“In questi dieci anni la volontà e la possibilità di attivare una pronta compartecipazione tramite una rete solidale di sinergie e competenze ci ha resi capaci di valorizzare le relazioni e i singoli progetti a favore delle persone detenute, ex detenute o in esecuzione penale esterna. Tale rete relazionale, che si è estesa negli ultimi anni alle Diocesi di Venezia e Vittorio Veneto, esprime e rappresenta il valore qualitativo principale della nostra Fondazione. Ci troviamo in un momento evolutivo particolarmente interessante sia riguardo alla possibilità di proseguire lungo il percorso recentemente intrapreso sia per alcune eccezionali sollecitazioni che prospetta l’attuale contesto socio-culturale. Basti considerare, ad esempio, l’atteso perfezionamento della riforma del Terzo Settore nonché il profondo ripensamento in corso correlato alla riforma della Giustizia. L’originario Progetto Esodo, con la sua intuizione di coordinare e focalizzare l’insieme delle azioni e dei soggetti impegnati nel recupero dei detenuti in un condiviso e comune orizzonte di servizio alla persona, presenta quindi ancora grandi potenzialità di sviluppo. Ringraziamo Fondazione Cariverona e tutti gli enti e le realtà del terzo settore che ci hanno sostenuto in tutti questi anni e che hanno deciso di continuare a camminare insieme a noi”.