Sul caso di esorcismo a Monte Berico e sulla prevedibile eco mediatica va, intanto, osservato che la scienza con le sue leggi e le sue teorie cerca, nei limiti del conosciuto, di dare delle risposte a fenomeni direttamente osservabili evitando di inoltrarsi in questioni prive di oggettività e regole definite.
Ciò considerato è evidente che sussistono enormi spazi in cui impera la “non scienza” che vengono occupati da soggetti i quali, facendo leva sul gran numero di bisogni insoddisfatti, imperversano promettendo rimedi privi di alcun fondamento.
Ogni giorno circa 30.000 connazionali consultano maghi, veggenti, esoteristi, sette, alla ricerca di soluzioni al di fuori dei paradigmi scientifici, per questioni di ogni genere che gravano nella loro vita, il tutto per una spesa annua stimata in circa 8 miliardi di euro (dati Codacons).
Abbondano inoltre i ricercatori di fenomeni legati al paranormale che con l’ausilio di nuove tecnologie cercano di documentare manifestazioni non scientificamente giustificabili.
Appare pertanto singolare la spropositata reazione di molti circa l’esorcismo che ha avuto luogo in questi giorni presso la Basilica di Monte Berico ad opera di alcuni religiosi nei confronti di una giovane apparentemente posseduta da una entità sconosciuta.
Tale pratica ha radici nella cultura giudaico-cristiana di cui siamo pregni e, per chi crede, trova riscontro nei Testi Biblici; l’intervento non può comunque prescindere da una attenta valutazione scientifica circa la presenza di disturbi legati alla personalità insistenti nella persona interessata dal fenomeno.
Queste forme di liberazione sono diffuse in molti altri contesti culturali diversi e si applicano con modalità differenti a seconda della struttura religiosa o pseudo tale a cui appartiene chi le esercita e chi ne sottostà, passando dallo sciamanesimo a riti codificati.
A di là dalla scienza, dal credo popolare, dalla fede, la cosa di cui è necessario tener conto è che nessuno dovrebbe comunque mai affidare se stesso e il suo futuro a chi lo limita nelle proprie libertà e soprattutto chiede compensi per queste forme di aiuto.