Espropri Tav Vicenza, GdV: “Intesa trovata: il Comune incassa 3,5 milioni di euro”

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Dal Bocciodromo attacchi agli Alpini. Rucco: Possamai intervenga vicenza
Bocciodromo contro gli Alpini. Rucco: Possamai intervenga

La Giunta del Comune di Vicenza ha accettato 3,5 milioni di euro come indennizzo per gli espropri di quattro proprietà nell’ambito dei lavori per la Tav. I beni, interessati dai futuri cantieri per il secondo lotto funzionale dell’alta velocità-alta capacità “Attraversamento Vicenza” passano a Iricav Due che si occupa della progettazione e della costruzione della ferrovia ad alta velocità Verona – Padova.

Si tratta del Bocciodromo di via Rossi, di un appartamento di Edilizia residenziale pubblica in un condominio di viale Verona da abbattere, di una porzione di terreno in via Frescobaldi e dell’immobile per l’emergenza freddo di via Giordano.

Per quest’ultimo, il Comune ha avviato un avviso pubblico esplorativo per individuare un immobile alternativo da adibire all’accoglienza (leggi qui). La somma ricavata complessivamente dagli espropri per la Tav a Vicenza servirà anche per questo.

Alessia Zorzan, su Il Giornale di Vicenza di oggi, scrive: “Ma ciò non significa che l’attuazione degli espropri sia ora immediata. Anzi, prima che possa cambiare qualcosa nel concreto potrebbe passare almeno un anno. Per chi sta occupando e utilizzando le strutture interessate dalla procedura per ora dunque non cambia nulla e quando sarà il momento, seguiranno i dovuti avvisi. Nessuno, in sostanza, deve precipitarsi a liberare gli immobili, che ad oggi risultano tutti in funzione.

Certo – aggiunge -, nel medio termine un ragionamento andrà fatto. Non che l’esproprio di questi immobili sia una novità, anzi, l’accettazione dell’accordo formalizza – e monetizza – un passaggio che già era noto. E lo era in particolare dopo il respingimento delle richieste, avanzate anche dalla passata amministrazione, oltre che da quella Variati, di salvare il salvabile.

L’indicazione riguardava ad esempio il Bocciodromo, che invece non può restare in piedi. Stessa richiesta di “grazia” era stata avanzata anche per il Dopolavoro ferroviario di via Vaccari, di proprietà delle ferrovie, che avrà un destino diverso e non sarà abbattuto.

Guardando alla superficie, complessivamente si parla di un esproprio di proprietà comunale di 105 mila metri quadrati per la realizzazione di opere ferroviarie, stradali, idrauliche e di mitigazione; 25 mila metri quadri di servitù, 16 mila metri quadri di occupazione uso cantiere. La delibera passata ieri all’esame del sindaco Giacomo Possamai e della giunta recepisce anche l’elenco dei beni che passeranno poi nelle proprietà del Comune, anche come opere compensative; ad esempio via dell’Arsenale, che sarà comunale”.