Essere Veneti o italiani? Nasce da gestione Covid la domanda “ironica” di Demetrio Serraglia per Veneto Serenissimo Governo

179
Veneto Serenissimo Governo
Veneto Serenissimo Governo

Stiamo vivendo giorni, settimane, mesi estremamente difficili: inizia così la nota che pubblichiamo di Veneto Serenissimo Governo a firma del vicepresidente Demetrio Shlomo Yisrael Serraglia. Ma non c’è nulla negli eventi, continua Serraglia, che stiamo subendo che non può essere decodificato. Per la narrazione di chi detiene il potere esistono solo contrapposizioni, esiste solo il bianco o il nero. Affermare che il pensiero critico sia complottismo è rinunciare alla dialettica in favore del dogmatismo e della metafisica. Essere critici rispetto a quanto sta avvenendo da un anno a questa parte, alla gestione del virus, non significa essere negazionisti, ma valutare i fatti per quello che sono. Il complotto esiste fin tanto che noi gli diamo potere.

Nel primo anno dell’era corona virus ci siamo trovati trasportati in un clima fantascientifico, che fino a prima era stato narrato solo da alcuni visionari della letteratura. Gli scenari tipici degli analisti della geopolitica hanno lasciato spazio alla narrazione da romanzo noir/fantascientifico che è divenuto tragicamente realtà. I governi nella maggior parte dei casi, mascherano i loro progetti di controllo con la scusa del covid ma senza realmente volerlo sconfiggere. I governanti hanno arruolato come consulenti degli scienziati pazzi, che hanno affermato tutto il contrario di tutto, dissociati dalla realtà economica della gente che ogni giorno, ogni mese lotta per portare del cibo alle proprie famiglie.

Emblematica e rivelatrice della situazione in cui stiamo vivendo è diventata la mascherina, la quale da simbolo di protezione contro il virus è diventata simbolo di bavaglio del pensiero critico, nonostante, dalla cronache dei media, sia stato palesemente dimostrato che è principalmente fonte di business ed affarismo da parte dei prezzolati consulenti dei governi.

La pallottola d’argento per la vittoria del virus ci viene detto possa essere il vaccino. Ma in realtà è il mezzo di ricatto da parte di coloro che non vogliono ritornare alla normalità, palese è la mancanza di volontà da parte della maggioranza dei governi di costruire un piano per uscire dalla pandemia. Il vaccino è diventato, non un’arma per sconfiggere il virus, ma uno strumento da utilizzare nelle dinamiche egemoniche internazionali. La politica che subiamo è quella dei ricatti verso il popolo, delle minacce, delle sanzioni, della repressione. È palese che con quanto programmato dall’italia non si potrà mai uscire, né immunizzare la popolazione, lo dicono i dati italiani, lo dice il programma di vaccinazione senza capo ne coda, lo dice la mancanza di responsabilità dei politici che scaricano ogni errore sulle persone che vogliono vivere. Il clima da caccia alle streghe tipico dell’epoca del proibizionismo smaschera la debolezza e l’inconsistenza dell’italia, l’ammucchiata governativa è sotto gli occhi di tutti, una corsa al potere vomitevole, tutti che blaterano ma nessuno che ha rispetto per i lavoratori e lavoratrici, per i giovani, per le imprese. Siamo costretti ad una carcerazione senza aver commesso reati, in cui sembra manifestarsi l’incubo del “fine pena: mai”.

Ricordo che le dittature fasciste e naziste del XX secolo sono salite al potere attraverso i meccanismi democratici, attraverso leggi, attraverso il voto, e che sono stati necessari decenni di regime ed una guerra mondiale per smascherare i crimini che erano stati perpetrati, e per una presa di coscienza comune. Quindi dobbiamo sempre andare oltre l’ufficiale, per avere una visione completa della realtà, dobbiamo leggere tra le righe, tra il detto ed il non detto per comprendere quanto si sta vivendo.

Non possiamo consegnare alle prossime generazioni il mondo che da un anno stiamo vivendo, non possiamo lasciare in eredità ai nostri figli la mancanza di libertà. Generazioni di patrioti in ogni angolo del mondo hanno lottato per ottenere il libero arbitrio, l’autodeterminazione singola e collettiva come comunità, il sogno di vivere felici, la libertà come sintesi del benessere. Noi come Veneti dobbiamo mirare in alto, lo abbiamo sempre dimostrato, e siamo quello che siamo nonostante l’italia ci neghi, con ogni pretesto, la libertà e la felicità; abbiamo votato per rivendicare l’autonomia e siamo pronti a tornare al voto per urlare la nostra libertà. Se l’italia continuerà con la sua repressione siamo altresì disponibili a resistere e a lottare perché vogliamo un futuro degno di essere vissuto. Non accettiamo che i Veneti siano reclusi, non accettiamo la mistificazione della realtà, il regime italiano crollerà di fronte alle proprie contraddizioni e noi come Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, continueremo a smascherarle e denunciarle. Il futuro per un Veneto può essere solo di libertà, altrimenti diverremo italiani: la scelta sta solo a noi.

Per il Veneto Serenissimo Governo

il vicepresidente

Demetrio Shlomo Yisrael Serraglia

Veneto Serenissimo Governo