L’estate meteorologica 2019 in Veneto – riporta una nota dell’Arpav – sta per concludersi all’insegna di giornate calde e prevalentemente soleggiate che proseguiranno almeno fino a domenica 1 settembre, cioè fino al primo giorno dell’autunno meteorologico. Tra lunedì 2 e martedì 3 settembre la stagione autunnale comincerà a farsi sentire per l’ingresso di correnti più fresche e instabili di origine nord-atlantica che porteranno un significativo mutamento delle condizioni meteorologiche sulla regione con probabili precipitazioni e marcato calo termico.
In questi ultimi giorni di agosto le giornate sono trascorse all’insegna del tempo soleggiato, con temperature che si sono mantenute su valori moderatamente sopra la media, nonostante alcune fasi di leggera variabilità con modesti annuvolamenti ma senza significative precipitazioni salvo locali rovesci in montagna.
E’ stata un’estate nel complesso calda e siccitosa, mediamente tra le più calde degli ultimi 25 anni, sia per la media delle temperature minime, 1.8°C in più rispetto alla norma, che per quella delle massime, in media +1.4°C, classificandosi al secondo posto preceduta solo dalla caldissima estate del 2003.
Per quanto riguarda le piogge è stata tra le più siccitose, al quarto posto dopo il 2001, il 2012 e il 1994. Dal punto di vista termico l’andamento stagionale è stato caratterizzato da una frequente alternanza di brevi fasi leggermente più fresche con altre più calde, intervallate da periodi prolungati con
temperature superiori alla norma di qualche grado.
Il mese più caldo rispetto alle medie di riferimento è stato giugno (in media +2.6°C per le minime e +3.4°C per le massime) mentre luglio e agosto, pur risultando ambedue sopra la norma, hanno registrato scarti più contenuti (intorno a +1/+2°C).
Nel corso del trimestre estivo si sono contate almeno quattro significative ondate di calore: la prima dal 25 al 29 giugno breve ma molto intensa, la seconda, dal 21 al 26 luglio, di media durata e moderatamente intensa, la terza e la quarta rispettivamente dal 29 luglio al 1° agosto e dal 9 al 12 agosto, poco intense e di breve durata.
La decade estiva con le temperature diurne più elevate della stagione su tutto il territorio regionale è stata la terza di giugno. Soprattutto in montagna si sono registrati nel pomeriggio di giovedì 27 giugno valori termici davvero straordinari, complice anche un moderato effetto Foehn nelle valli: le massime hanno toccato i 36-38°C non solo in Val Belluna, con una punta massima a Feltre di 38.6°C, ma anche in alcune località di fondovalle del Cadore, dell’Agordino e dello Zoldano, come a Forno di Zoldo, dove si sono raggiunti i 38.3°C, a Longarone con 37.3°C, a Col di Prà (Taibon Agordino) con 37.1 °C, a Santo Stefano di Cadore con 36.6°C e ad Auronzo con 36.5°C.
In pianura la località più calda è risultata Chiampo (VI) con una massima di 39.4°C registrata il 27 giugno (media storica 3° decade di giugno pari a 28.7°C); nell’area costiera 35°C a Venezia, 36°C a Rosolina, 37°C a Eraclea, 36°C a Bibione (raggiunti mercoledì 26), superando i record storici del mese registrati a giugno 2003 e in alcuni casi anche i massimi assoluti stagionali come ad esempio a Campodarsego (PD), Montegalda (VI), Zero Branco (TV), Trissino (VI) e Chiampo (VI).
Per quanto riguarda le piogge, in media i quantitativi stagionali sono stati inferiori alla norma del 25% circa. L’estate 2019 è risultata infatti tra le più siccitose degli ultimi 25 anni, preceduta dall’estate del 2003, del 2012 e del 1994. In particolare giugno è stato un mese molto secco, il più siccitoso della serie, luglio è stato moderatamente piovoso con quantitativi di precipitazione superiori alla norma del 20% circa e, all’opposto, agosto è stato moderatamente siccitoso con una piovosità inferiore alla norma di circa il 20%.