Etra, il tribunale di Vicenza respinge il ricorso della Fiadel per condotta antisindacale

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tribunale di vicenza entra luigi perina Impiegati atti

Il tribunale di Vicenza ha respinto il ricorso contro Etra presentato da Fiadel per condotta antisindacale.

“Con la sentenza 339 del 4 novembre 2022 – spiega Etra -, la sezione Lavoro del tribunale di Vicenza ha da ultimo respinto il ricorso promosso dalla Fiadel di Padova contro il decreto con cui tale tribunale aveva già ritenuto infondate le accuse di condotta antisindacale mosse sempre dalla Fiadel contro Etra Spa, condannando inoltre l’organizzazione sindacale anche alla refusione delle spese di lite in favore della Società”. 

“Fin dal proprio insediamento, il Consiglio di Gestione di Etra si è impegnato nella strutturazione di un dialogo franco e corretto con tutte le organizzazioni sindacali presenti in azienda, con approccio pienamente rispettoso dei reciproci ruoli e delle libertà sindacali”, il primo commento reso dal Presidente del Consiglio di Gestione, Flavio Frasson, dopo il deposito della citata sentenza.

“Il fatto – ha aggiunto – che la correttezza e lealtà della nostra condotta siano state confermate dal tribunale di Vicenza, con ben due pronunce, rappresenta sicuramente un solido motivo per continuare nel solco gestionale tracciato. L’attuale governance ha, infatti, ispirato la propria azione alla più ampia attenzione e tutela dei bisogni e dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici di Etra e, dunque, ogni provvedimento o iniziativa assunta in questi mesi, lungi dal rappresentare, come erroneamente sostenuto dalla Fiadel, una limitazione al conflitto sociale, ha avuto come unico e primario obiettivo quello di restituire all’azienda un clima di serenità e trasparenza, nonché quello di ripristinare finalmente la meritocrazia e la professionalità. Alla luce di queste due pronunce, ci aspettiamo da Fiadel un cambio di atteggiamento convinti come siamo che i problemi dei lavoratori non si risolvano con gli avvocati nelle aule dei tribunali ma con disponibilità e apertura al dialogo”.