(Adnkronos) – "In Italia, formalmente lo scambio economico tra maggiorenni consenzienti in cambio di una prestazione sessuale non è illegale, ma risulta molto complesso da mettere in pratica in sicurezza. Nel convegno sullo sfruttamento sessuale promosso dall’ente di ricerca sociale Irs (2024) è stato analizzato il lavoro sessuale indoor, ovvero in appartamento, e si è riscontrata una larga maggioranza di lavoro femminile, ma anche una percentuale importante di persone transessuali (tra il 20 e il 30%), e di uomini (una minoranza tra il 3 e il 7%)". Lo rileva l'Eurispes nel Rapporto Italia 2024. Gran parte del 'sex work' si svolge ormai online. "Le piattaforme digitali sono diventate centrali favorendo quattro macrotipologie di lavoro sessuale: a distanza: webcamming, phone sex, instant messages; consumo di contenuti pornografici; consumo asincrono di contenuti prodotti dai/lle sex workers su piattaforme quali OnlyFans. Per ciò che concerne l’Italia, emerge un traffico organico di 3.6 milioni di utenti italiani per la piattaforma Onlyfans (Semrush)", riporta Eurispes. In Italia, "chi adopera in questa e altre piattaforme web può aprire una partita Iva e dichiarare così i propri incassi. Mentre per il mondo offline, ogni Stato adotta modelli legislativi che variano considerevolmente". Nel 2024, il 52,4% dei cittadini si dice contrario alla decriminalizzazione della prostituzione, auspicando di mantenere inalterata la legge Merlin del 1958, un dato tendenzialmente in linea con quanto rilevato nel 2023 (54,3%). Inoltre, nel corso degli ultimi anni (2019-2024) il numero di quanti si sono detti contrari alla legalizzazione della prostituzione hanno sempre rappresentato la maggioranza del campione, con l’unica eccezione del 2020 (49,5%). La pandemia non ha bloccato il mercato del sesso a pagamento, ma ha comportato un significativo cambiamento nelle modalità di fruizione dei servizi offerti. Si è registrato un aumento dell’uso del web da parte sia dei clienti sia delle lavoratrici, con queste ultime che sempre più spesso offrono i propri servizi tramite webcam o attraverso annunci pubblicati online, accogliendo i clienti a casa propria o recandosi presso il loro domicilio. Questo mercato coinvolge principalmente circa 90mila lavoratrici fisse (di cui il 10% minorenni e il 55% provenienti da paesi dell’Europa dell’Est e dell’Africa), a cui si aggiungono altre 20mila lavoratrici occasionali che ricorrono al sesso via web solo in situazioni di necessità economica o per finanziare spese di lusso come viaggi, abbigliamento di marca, accessori griffati, eccetera. Le tariffe per i servizi sono molto variabili: vanno dai pochi euro per una videochiamata erotica fino ai 500 euro all’ora per le escort che offrono servizi più esclusivi. Inoltre, l’Italia rientra nella top 10 dei paesi al mondo che consumano maggiormente video pornografici secondo il report 2023 “Year in Review” di Pornhub. l —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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