+Europa con Benedetto Della Vedova, ha svolto oggi la propria presentazione della lista a Vicenza in vista della tornata elettorale del prossimo 25 settembre 2022 per il rinnovo del Governo (qui una selezioni di articoli su questo importante tema). Ecco cosa è stato detto.
“Voglio partire dall’Europa – ha chiarito Benedetto Della Vedova, segretario nazionale di +Europa e dal 1º marzo 2021 anche Sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale nel Governo Draghi -.
In queste elezioni lo scontro è chiarissimo, da una parte ci siamo noi che vogliamo un’Italia protagonista e dall’altra ci sono quelli che sono amici di Putin e Orban. L’Europa delle patrie non esiste, esiste una patria europea. Questo è uno scontro di oggi: volete che in Europa ci sia qualcuno in grado di stare al tavolo o volete questi altri che stanno lì e alla prima difficoltà diranno che è colpa dell’Europa?
Volete stare dalla parte di chi apre sui diritti economici (libertà di iniziativa, possibilità di avere un mercato europeo di accesso per le esportazioni venete, un mercato unico per la filiera automobilistica), o vogliamo chiuderci in una sovranità di cartone?
Noi siamo rimasti fedeli al patto che avevamo siglato con Azione e Letta. Perché sapevamo che mettersi in mezzo significa fare un regalo ciclopico alla destra: per i 3/8 sono elezioni maggioritarie e mettersi in mezzo come sta facendo il terzo polo significa dividere i voti progressisti e dare una maggioranza assoluta a Salvini, Meloni e Berlusconi.
Noi siamo in campo con convinzione. Noi siamo rimasti dove dovevamo essere, dove abbiamo sottoscritto un patto elettorale; fuori di qui si fa solo un favore alla destra. Lo facciamo nel nome della libertà delle persone”.
A seguire Anna Lisa Nalin, candidata al collegio plurinominale Veneto 2 e al collegio uninominale di Verona per la Camera dei Deputati. “Sono onorata di essere qui candidata alla Camera. Siamo qui per portare avanti un contenuto liberal democratico. Noi siamo qui per tutti quei cittadini che non vogliono questa destra, ma che vogliono credere in una società libera, coraggiosa.
Noi siamo i diritti, siamo la libertà, siamo gli originali. Azione e Italia Viva su questi temi, non hanno una sola riga nel loro programma. C’è poi un tema di apertura e di visione sociale ed economica: gli imprenditori hanno bisogno di un mercato aperto, in Veneto 200 mila persone per il turismo non si trovano, la forza lavoro per l’agricoltura non si trova.
Dobbiamo capire che l’economia è un sistema interconnesso, e solo con la forza lavoro interconnessa potremo avere una società competitiva. Il protezionismo porta alla morte del paese, non siamo uno stato che è autonomo. L’autarchia porta alla morte sociale e alla morte dei diritti, guardate cosa succede in Polonia, cosa succede in Ungheria.
Vogliamo questo modello per l’Italia? Non possiamo permettercelo. Ecco, noi siamo il Veneto dell’integrazione, degli imprenditori che vogliono produrre e sanno che hanno bisogno del contributo di tutti, anche degli stranieri.
Facciamo la scelta dell’originale, di chi ha questi temi come proprio faro, da sempre. Non sulle false copie, liberali e liberi solo a parole”.
“Vorrei partire dalle problematiche quotidiane, che parlando con la gente è l’energia. Serve +Europa per risolvere questo problema – ha poi esordito Giorgio Pasetto, candidato capolista al Senato nel collegio plurinominale Veneto 2 -.
Da imprenditore ho ricevuto la bolletta che era 3 volte quello dello scorso anno. Cerco sempre di rispondere al problema e ho deliberato l’installazione del fotovoltaico. Le energie rinnovabili sono un’opportunità, altri non ci credono, ma +Europa ha un dna che crede nei diritti civili e nelle libertà economiche.
Devo dire che se nell’area di destra abbiamo fascio-leghisti, al centro purtroppo abbiamo dei finti liberali, perchè un liberale dovrebbe sempre schierarsi dalla parte delle libertà individuali. Purtroppo loro sono statici, non ne parlano, cercano il voto degli imprenditori, ma anche noi parliamo alle partite iva . Parliamo agli imprenditori del Veneto.
Chi fa impresa ha bisogno di trasparenza e di una politica che non mette al centro il potere: pensate che a Verona la destra è riuscita a far nominare come nuovo presidente della fiera un suo uomo, un mese prima delle elezioni”.
Infine Luciano Fabris, candidato al plurinominale Veneto 2 per la Camera ha detto: “Sono consapevole che si tratta di una tornata elettorale importantissima in cui si affronteranno due visioni di Paese diverse, in uno dei momenti storici di estrema complessità.
Nel mio programma c’è la cooperazione internazionale: in Veneto il governo leghista ha invece tagliato i fondi sulla cooperazione alla faccia di aiutiamoli a casa loro. Vogliamo affrontare seriamente la questione immigrazione? Noi vogliamo aiutiamo i nostri fratelli con una politica di cooperazione. Ma dobbiamo capire la nuova cooperazione.
Il coinvolgimento del settore privato e l’applicazione di modelli cooperativistici possono essere determinanti. La cooperazione allo sviluppo, in un’ottica di sostenibilità e di impatto reale, deve essere circolare e tener conto di attori un tempo non prioritari. Uno sviluppo che rispetta e amplia i diritti sociali, che crea lavoro, è un investimento sul futuro.
Mi sta a cuore il terzo settore. +Europa riconosce nelle associazioni un inestimabile valore, ma propone la revisione della fiscalità del terzo settore con l’estensione del regime per le imprese sociali a tutti gli enti. I controlli delle attività non devono limitare l’esercizio ma solo per evitare abusi o usi distorti del regime specifico del settore sociale. Il volontariato riduce il fabbisogno economi e migliora l’efficienza dei servizi di pubblica utilità”.