Europa bianca e cristiana? Negli Stati Uniti esistono movimenti che si autodefiniscono “suprematisti bianchi” o “white power”. Ora, premesso che le razze non esistono, ma al massimo ci sono, in genetica, i fenotipi, che variando pongono le basi dell’evoluzione e della selezione naturale e che esprimono, in minima parte, le informazioni contenute nel genotipo, e che quindi non si può parlare di razza bianca, l’espressione è ancora meno calzante in riferimento agli USA.
USA: immigrati bianchi europei + pellerossa + schiavi neri africani
A parte il dato politico e sociale che il popolo statunitense ha soppiantato i veri americani, cioè i pellerossa, ha poi sfruttato a lungo gli schiavi neri provenienti dall’Africa, ma un nero non è certo meno americano di un bianco, dato che ha combattuto per gli USA in tutte le guerre, da quella di secessione alla seconda guerra mondiale, comprese ovviamente le attuali, spacciate per “missioni di pace”. A loro volta gli americani sono immigrati europei. La parte “bianca” degli USA sarebbe quindi europea. Ma è proprio così?
Europa cristiana
Anche in Europa, da Borghezio a Orban, c’è il mito dell’Europa bianca e cristiana. Ora, sul cristiana c’è poco da discutere, semmai si potrebbe discutere sul fatto che il cristianesimo sia un elemento positivo, considerando le tantissime guerre di religione che hanno bagnato di sangue l’Europa per diversi secoli, oltre al fatto che non è una religione nata in Europa, bensì in Medio Oriente. Carlo Magno divenne imperatore grazie al papa, e quindi il suo impero venne chiamato sacro, ma uno dei punti deboli era proprio l’avere un’unità religiosa e non linguistica, al contrario dell’impero romano che invece aveva un’unità linguistica (il latino), ma lasciava libertà di culto, e infatti è durato molto di più. L’imperatore Carlo V nel ‘500 sognava un’Europa unita, dalla Spagna all’Ungheria, sotto l’egida comune della religione cattolica (ma non protestante, che sarebbe comunque cristiana), idea che rimase appunto solo un sogno.
Europa unita
A partire dall’800 le idee di unità europea non erano più basate sulla religione, ma sul dominio di uno Stato sugli altri (la Francia nel caso di Napoleone, la Germania nel caso di Hitler, nel ‘900). Dopo la seconda guerra mondiale l’unità europea si basava sul mantenimento della pace (andato a rotoli con le guerre nell’ex Jugoslavia negli anni ’90) e negli anni ’90 si è deciso di creare l’unità monetaria, ma manca ancora un’unità politica (esercito europeo, Costituzione europea, politica estera condivisa). Si parla poi spesso di Europa dei popoli, ma è chiaro che questo concetto non può prescindere dalla multiculturalità e dall’interculturalità. In questo secondo caso non c’è solo la convivenza tra culture e religioni diverse, ma un reciproco scambio (la cosiddetta integrazione).
Differenze linguistiche e culturali
I baschi, per esempio, non si considerano spagnoli, e hanno una lingua misteriosa, che non è imparentata con nessun’altra lingua al mondo. Una recente scoperta ha trovato un antenato del basco nel Nord della Spagna. Si tratta di una lingua non indoeuropea, bensì paleoeuropea, cioè una lingua presente in Europa prima di tutte le altre, come l’etrusco, il ligure, il tartesso e il celtibero, che però, a differenza del basco, si sono estinte. (Fonte: reccom.org). I sardi sono un altro popolo a se stante in Europa. Non dal punto di vista linguistico, bensì genetico. Non sono infatti imparentati geneticamente con nessun altro popolo europeo. (Fonte: Evoluzione Umana: l’inaspettata Storia degli Europei).
Europa bianca
Per quanto riguarda gli europei bianchi, si sa dal 2014 che 8 mila anni fa gli europei erano bassi di statura e scuri di pelle (fonte: Focus). La variante genetica della pelle chiara è arrivata dall’Oriente, in particolare da quella zona chiamata Caucaso, che è racchiusa tra Armenia, Azerbaigian, Turchia, Georgia e Russia. Anche il genetista italiano Guido Barbujani ha più volte spiegato che tra i 10 e gli 8 mila anni fa, dalla Scandinavia alla Gran Bretagna, gli abitanti avevano gli occhi chiari e la pelle scura. La selezione naturale ha fatto sì che chi aveva la pelle bianca potesse sopravvivere meglio, assorbendo meglio la luce del sole e la vitamina D assunta potendo digerire il lattosio, in quelle zone d’Europa, soprattutto del Nord, e quindi a lungo andare il gene portatore della pelle bianca è diventato dominante, per una questione di sopravvivenza.
Posto che tutta l’umanità nasce in Africa, e quindi con la pelle scura, la prima migrazione dall’Africa all’Europa non ha portato immediatamente il cambio di colore di pelle. Ecco che quindi dai 60 mila anni fa fino agli 8 mila anni fa abbiamo avuto degli europei neri con gli occhi chiari, mentre una successiva migrazione dall’Asia ha portato la pelle bianca anche in Europa.