Abbiamo inviato i partiti e movimenti nazionali a inviare un loro candidato veneto alle Europee del 26 maggio per un’intervista video sulla sua visione di Europa, sui settori in cui penserebbe di poter portare il suo contributo per migliorare le Istituzioni comunitarie e per sfruttare meglio fondi e opportunità e anche, perché no?, su quale ruolo sia rimasto per la libera informazione.
Attendevamo, ad esempio, Sergio Berlato con Isabella Dotto (FdI), Matteo Tosetto (FI), un esponente della Lega, uno de La Sinistra e Achille Variati (PD) o un altro suo esponente (si è adoperata per ciò anche Chiara Luisetto con tutti ma, che noi sappiamo, non con Alessandra Moretti così non gradita alla provincialissima Vicenza che non ci può non fare simpatia la sua capacità di muoversi fuori dalle mura del… convento).
Ma se Paolo Borchia di Verona (Lega), raggiunto sul filo di lana tramite l’on. Erik Pretto visto che i leghisti di casa nostra, tra cui Mara Bizzotto, sono a rastrellare voti porta a porta, e Roberto Fogagnoli ci hanno chiamato cercando di sfruttare l’ultima finestra, quella di domani, dagli altri silenzio.
Dagli altri ma non da Simone Contro, già consigliere comunale di Sandrigo e organizzatore da 10 anni di varie campagne pentastellate in regione, che punta a portare il Veneto a Bruxelles col Movimento 5 Stelle: lui, che tra l’altro è stato l’unico candidato “europeo” a rendere pubblica la sua solidarietà per la sentenza Donazzan contro VicenzaPiu.com, ci ha subito dato la sua disponibilità, nonostante, come, gran parte dei rappresentanti de La Sinistra, fanno “campgna” nel, poco, tempo libero dal lavoro.
Oggi siamo, finalmente, riusciti a incastrare le reciproche disponibilità: lui preferiva l’alba verso le 7.30, prima di andare a lavorare (fa il direttore tecnico in una Pmi del settore elettromedicale nel Veronese che per il 90% esporta in Europa), io dalla tarda mattinata in poi visto che pigio tasti fino alle due – tre di notte (o di mattina, fate voi).
Riconosciamo, anche se gli invitati non sono venuti a farsi “riconoscere”, che ci sono altri buoni candidati nel Veneto, anche se magari da cercare col lanternino.
Se più di uno di questi si trova più facilmente per “pulizia” personale nella Sinistra, un “buon candidato” per chi è di destra è Sergio Berlato, tanto diverso dal mondo che amo per “ideologia”, ma costante compagno, ci scusi l’ex europarlamentare e ora consigliere regionale per la provocatoria definizione, di molte battaglie per la legalità anche se per l’attacco di Donazzan a VicenzaPiù anche lui ora si è, elettoralmente e… melonianamente, eclissato.
Ma avevamo deciso di fare oggi “outing pubblico“, come sempre facciamo per le nostre scelte elettorali (per trasparenza con i lettori/elettori) dichiarando che il 26 maggio noi voteremo Simone Contro proprio perché è stato l’unico candidato alle europee ad affiancarci nella nostra lotta per la sopravvivenza della residua libertà di stampa e perché è merito dei 5 Stelle se è in commissione al senato una legge, attesa da secoli, contro le liti temerarie che vogliono chiudere la bocca ai residui giornalisti indipendenti scomodi: domani, ad esempio, c’è «Zonin e Zigliotto contro Coviello e VicenzaPiù, l’avv. Marco Ellero: un altro processo al “diritto di cronaca”».
Ma, ascoltando Simone Contro, come invitiamo voi a fare, abbiamo trovato qualche motivo in più per scegliere lui anche per votare Contro… il vecchio sistema che ancora sopravvive e che impazza a Vicenza e in Veneto che si consegnano sempre di più al peggio della Lega e dei suoi finti nemici di Pd e Forza Italia, tutti, invece, funzionali al sistema, di cui si spartiscono da sempre i favori di scambio.
Al di là delle dichiarazioni di maniera dove erano la maggior parte dei leghisti (toc toc Luca Zaia e compari”, dei piddini (toc toc Achille Variati e compagni) e dei forzisti (toc toc galaniani vecchi e nuovi) prima che le nostre banche, che li avevano sponsorizzati per farsi coprire, saltassero e con loro si spegnessero i sogni di centinaia di migliaia di risparmiatori incauti e ingannati?
E dove sono oggi leghisti, piddini e forzisti mentre la linea Tac Tav, la Pedemontana Veneta e la Valdastico Nord lanciano l’ultimo assalto di cemento all’ambiente spacciandolo come l’unico modo per dare lavoro mentre è il solito, vecchio modo di regalare soldi, gli ultimi prima del flop totale del territorio, agli speculatori di turno?
Leghisti, piddini e forzisti, o almeno la stragrande maggioranza di loro, sono stati e sono dalla parte opposta a quella delle vere e prioritarie necessità della gente: lavoro sicuro e in sicurezza, pagato dignitosamente per vivere una vita umana e concluderla in serenità.
Loro sono contro queste esigenze primarie e noi siamo con chi è contro di loro.
Di sicuro oggi contro leghisti, piedini e forzisti sono i movimenti di sinistra, ancora marginali ma da incoraggiare anche con iniziative che VicenzaPiù.com ha già messo in cantiere, e il Movimento 5 Stelle: ecco perché noi votiamo Contro… Simone.