Evasione fiscale, confisca di beni a imprenditore disegno tecnico industriale per quasi 335mila euro

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Nei giorni scorsi, i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza hanno provveduto alla confisca di beni e disponibilità finanziarie già sequestrate al titolare di una ditta individuale della provincia, operante nel settore del disegno tecnico industriale, per un valore complessivo di 334.718,89 euro, in esecuzione della sentenza emessa dal Tribunale di Vicenza nei confronti dell’imputato (P.P.) al quale il giudice ha applicato la pena su richiesta delle parti ad anni 1 e mesi 4 di reclusione (pena sospesa) per il reato di evasione fiscale per tutti gli anni d’imposta sottoposti a controllo da parte delle fiamme gialle beriche, dal 2013 al 2016.

La misura di cautela patrimoniale scaturisce infatti da un’attività di verifica fiscale da parte dei finanzieri della Compagnia di Vicenza che, nonostante la parziale esibizione della documentazione amministrativo-contabile obbligatoria da parte della ditta individuale, hanno comunque incentrato l’attività ispettiva sulla meticolosa ricostruzione dei ricavi e del volume d’affari conseguiti, soprattutto attraverso le risultanze della banca dati, opportunamente confrontate anche con i questionari inoltrati ai clienti dell’impresa.

La condotta illecita tenuta dal titolare e segnalata alla locale Procura della Repubblica, in considerazione del superamento delle soglie di punibilità previste dall’art. 5 del D.Lgs 74/2000 (Omessa presentazione della dichiarazione) aveva portato infatti alla denuncia del responsabile ed alla contestuale proposta all’Autorità Giudiziaria di sequestro preventivo per complessivi 334.718,89, frutto del profitto del reato illecitamente conseguito. Il Giudice delle Indagini Preliminari presso il Tribunale di Vicenza, già nel maggio dello scorso anno, condividendo il percorso investigativo e logico-giuridico posto a fondamento delle investigazioni condotte dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Vicenza sotto le direttive della Procura della Repubblica, aveva poi disposto il decreto di sequestro preventivo per equivalente per complessivi € 334.718,89, corrispondente all’ammontare delle imposte evase a seguito della omessa presentazione della dichiarazione fiscale, attraverso il sequestro degli immobili di proprietà dell’indagato fino alla concorrenza dell’importo decretato.

L’operazione delle Fiamme Gialle si è sviluppata secondo il dispositivo operativo del Corpo nell’ambito del contrasto all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali, facendo leva sulle peculiari funzioni di polizia economico-finanziaria che sono state esercitate, dapprima, con il sequestro preventivo per equivalente del patrimonio della società nei limiti del profitto del reato tributario e, successivamente, con l’acquisizione a vantaggio dello Stato e quindi, dell’intera collettività, dei beni dell’imputato tramite il provvedimento della confisca, obbligatoria, poiché il procedimento penale si è concluso con sentenza di condanna.