Ex Barcaro-Zaccaria, Giacomo Possamai: “Comune acquisti area per verde e servizi per il quartiere”. Pizzeria Sotto al Ponte: “Intanto si sistemi parcheggio per clienti”

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L’area ex Barcaro-Zaccaria (qui varie note nel tempo, ndr) deve uscire dal degrado cui è relegata da anni e va trasformata in un’area pubblica, con un’area verde e servizi a beneficio del quartiere e della città.”: questo è il tema al centro della conferenza stampa tenuta oggi dal candidato sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai (qui altre news sulle ammininistrative Vicenza 2023, ndr), che abbiamo intervistato per voi (video in copertina) per aggiungere, grazie alla risposte alle nostre domande, considerazioni e riflessioni a quella riportate nella nota ufficiale pubblicata di seguito.

A seguire anche una parte della video intervista ad Antonella e al marito Fiore della pizzeria “Sotto al Ponte”, in strada Ca’ Balbi 15, sotto, appunto, al ponte di Viale Aldo Moro e di fronte all”area ex Barcaro-Zaccaria dove era stata convocata la conferenza stampa.

Della vivace intervista, da vedere ed ascoltare domani quando ne pubblicheremo la parte “gastronomica”, abbiamo estrapolato il video dell’appello di chi da 8 anni, venendo da Castellammare di Stabia (Napoli) e passando per un’esperienza in un altro locale a S. Pio X, mantiene in vita da otto anni questo locale che in pochi avrebbero scommesso che avrebbe “funzionato” nonostante la location e il parcheggio in terra battuta: “Va bene intervenire sull’area, ma, in attesa di un progetto che richiederà tempo e fondi consistenti, potrebbero bastare alcune migliaia di euro per asfaltare il parcheggio ora in terra davanti alla pizzeria: ne trarrebbero vantaggio i clienti che serviamo da 8 anni e anche glia bitanti della palazzina e saremmo ancora più felici di pagare le tasse che versiamo regolarmente...”.

L’appello, ovviamente, è valido e lo condividiamo se il terreno tra la Pizzeria Sotto il Ponte e l’area ex Barcaro-Zaccaria è di proprietà comunale e non privata.

Nel primo caso, udite candidati, udite.

Ecco, infine, la nota ufficiale di Giacomo Possamai.

Area ex Barcaro-Zaccaria. La proposta di Giacomo Possamai”

Il candidato ha ricordato le origini dell’operazione immobiliare relativa alla zona: “Un iter che prese avvio oltre 30 anni fa. L’azienda Barcaro ricevette il via libera, attraverso il Piano urbanistico attuativo, per la realizzazione di un complesso di condomini. Vennero eseguiti le bonifiche e gli scavi per le fondamenta ma l’intervento si arresta nel 2015. La società che si occupava dell’operazione infatti fallisce e la partita passa nelle mani del curatore. Da allora non si è mai più riusciti a fare ripartire i cantieri.”

Possamai ha evidenziato che “da quasi 20 anni tutto si trova nella paralisi più assoluta. L’ipotesi di costruire un supermercato con una parte residenziale è tramontata. E nel frattempo sono partite le aste. Teniamo presente che il valore immobiliare dell’area nel bilancio della società proprietaria aveva superato la cifra di 6 milioni di euro. Con il primo tentativo di vendita all’asta, lo scorso anno, questo valore è sceso a 1,8 milioni come offerta minima, precipitando oggi, dopo alcuni tentativi a vuoto, a 1,1 milioni di euro: questa sarà infatti l’offerta minima richiesta nell’asta del prossimo aprile.”

“Sull’area gravano costi pesanti e crescenti”, ha ricordato il candidato sindaco. “Da un lato quelli relativi all’affitto delle palancole che sono indispensabili per sorreggere il terreno e scongiurare il crollo delle strutture. Contemporaneamente ci saranno i costi di IMU che il curatore dovrebbe pagare al Comune.”

Di qui la proposta: “Anche per ammortizzare i mancati introiti dell’Imu ma soprattutto per evitare che non sia nemmeno più vantaggioso vendere l’area tramite l’asta, facendo così precipitare il tutto in un eterno limbo, credo che il Comune debba intervenire. Acquistando l’area e destinandola a servizi per la città. Se l’Amministrazione Rucco non lo farà con l’asta di aprile, lo faremo noi dopo le elezioni: uno dei grandi obiettivi della prossima Amministrazione sarà proprio ridare vita agli angoli e alle aree dimenticate e abbandonate della città. Dove sarà possibile e dove servirà anche trasformandole in proprietà pubblica: una città nomi vive solo di “pieni” e cioè di aree edificate, ma anche dei suoi “vuoti, a partire dalle aree verdi. Qui si può ricavare un parco pubblico ma visto che l’area è di 15.000 mq è pensabile anche di inserire servizi pubblici per il quartiere. In ogni caso, al di là dei progetti attorno ai quali si dovrà ragionare con i residenti, il punto essenziale è che questa zona torni ad essere patrimonio pubblico. Ponendo fine ad un degrado che rischia di non avere più fine.”