Ex Centrale del Latte di Vicenza: l’area sarà sgomberata dai rifiuti. Speranza per la ripresa dei lavori di riqualificazione

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Ex Centrale del Latte di Vicenza nel quartiere San Bortolo

L’area dell’ex Centrale del Latte di Vicenza sarà a breve sgomberata dai rifiuti presenti. Lo si apprende da una determinazione dirigenziale del Comune di Vicenza riguardante la riqualificazione e che prevede interventi sulle aree esterne all’edificio, con demolizioni e smaltimento di cumuli di materiale edile.

I lavori sullo storico edificio industriale vicentino sono finanziati per circa 160 mila euro. Il progetto ricade in “Liberare energie urbane”, programma presentato nell’ambito del Programma Straordinario di Intervento per la Riqualificazione Urbana e la Sicurezza delle Periferie delle Città Metropolitane e dei Comuni capoluogo di Provincia, approvato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25/05/2016.

Al momento, si era riusciti solo a realizzare e consegnare un parcheggio e i locali della guardia medica. Per il resto, invece, le opere sono ferme sostanzialmente da circa due anni. Il progetto complessivo prevede il recupero totale della storica palazzina e un suo utilizzo orientato ai bisogni della comunità, in particolare del popoloso quartiere di San Bortolo.

Quanto alle aree per la sosta, a inizio di questo mese, l’amministrazione comunale aveva annunciato la messa a disposizione dei cittadini di “26 stalli in prossimità della chiesa del Cuore Immacolato di Maria, tra viale Grappa e via Medici. La sosta massima consentita è di 90 minuti, tutti i giorni dalle 8 alle 20, con disco orario. Sono presenti anche un parcheggio per persone con disabilità e degli stalli per biciclette. Altri 20 posti sono disponibili da fine maggio in corrispondenza dell’area tra via Medici e via Mentana, vicino alla palazzina dove sarà trasferita la guardia medica dell’Ulss”.

Per approfondire sulla storia della ex Centrale del Latte di Vicenza, e altre opere che hanno perso il loro contenuto originario, è possibile consultare un interessante contributo firmato Gianni Poggi.