Nella mattinata di ieri si presentava presso gli sportelli dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Vicenza, allo scopo di rinnovare il proprio permesso di soggiorno, il cittadino nigeriano I. E., incensurato, il quale veniva tratto in arresto dagli Agenti della locale Questura (qui l’azione del questore Sartori dal suo insediamento in città, ndr).
L’arrestato era, infatti, ritenuto responsabile del reato di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi (per ottenere permesso di soggiorno, ndr) ai sensi dell’art. 497 Bis c.p., in quanto il passaporto dello stesso, ancora in corso di validità e valido per l’espatrio, è risultato contraffatto.
Il Pubblico Ministero di turno disponeva di trattenere l’arrestato presso le Camere di Sicurezza della Questura di Vicenza in attesa del Giudizio Direttissimo, che si è svolto presso il Tribunale di Vicenza.
Il Giudice disponeva la convalida dell’arresto e rimetteva in libertà l’indagato in attesa del processo.[1] [1] “Si rappresenta che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe”