Archeologia, natura, mare, montagna: sono tantissimi i fil rouge su cui disegnare gli itinerari turistici ed esplorativi della Riviera di Ulisse. Ma, per chi ha voglia di spingersi in luoghi un po’ diversi dal solito, è possibile muoversi in direzione dei fari che, ancora oggi, indicano la via ai naviganti e alla “gente di mare”!
Il faro di Capo Circeo – Il primo faro che introduciamo è anche quello più antico: fu costruito nel 1866, sotto il pontificato di Papa Pio IX e in conformità proprio ad un suo progetto volto allo sviluppo dei Segnalamenti Marittimi del litorale laziale ricadente sotto la giurisdizione dello Stato Pontificio. Siamo a Capo Circeo, a circa 3 chilometri dal centro storico di San Felice Circeo, sul versante del promontorio detto “Quarto Caldo”.
Tutto, qui, parla di bagliori ed eleganza: la struttura si erge fra la macchia mediterranea circostante – spesso nell’atmosfera creata da un intenso profumo di mirto – e brilla di luce propria grazie alla superficie tempestata di piccolissime maioliche bianche che hanno la doppia funzione di riflettere i raggi del sole e del mare e riparare il faro dalla salsedine che arriva trasportata dal vento. Un luogo allo stesso tempo romantico e voluttuoso visto che, in tempi non troppo lontani, le coppiette si ritrovavano ad amoreggiare proprio abbasc ju far.
In realtà, ad “ispirare tanto sentimento” è già la strada che conduce al suo cospetto (Via del Faro, un’antica arteria romana probabilmente in passato popolata da ville patrizie), una bellissima e struggente panoramica. E la vista, da Capo Circeo, è ancora più ampia: da qui, infatti, è possibile accedere ad un belvedere sugli scogli (attraverso una gradinata con passerella) che, soprattutto in giornate particolarmente terse, consente di individuare all’orizzonte le Isole Pontine e le loro peculiarità. Il percorso, oltretutto, è alla portata di tutti e il parcheggio è ubicato proprio di fianco al faro.
In loco è possibile anche mangiare (presso un ristorante panoramico) e persino fare il bagno: oItre il belvedere, infatti, si può proseguire e trovare una discesa a mare comoda e accessibile, a patto che non sia una giornata particolarmente ventosa o con onde troppo grandi e potenti.
La torre faro di Capo Circeo è alta circa 18 metri ed è accompagnata da un fabbricato bianco abitato dal farista (Maurizio Pietrangeli, qui da oramai vent’anni).
La luce bianca, sotto forma di lampi, viene emessa ogni 5 secondi: la portata è lunga e importante, ma non copre, ovviamente, il lato nord che è oscurato dal Monte Circeo.
Il faro di Capo Circeo ricade sotto l’amministrazione della Marina Militare e, sebbene oggi sia totalmente moderno ed automatizzato, può contare su un piccolo faro “di cortesia” che si accende in maniera autonoma in caso di avaria. Sul vicino Monte Cerciello è ancora visibile la struttura semaforica che, un tempo, veniva utilizzata per le segnalazioni diurne e che, oggi, è stata riadattata dall’Areonautica Militare per osservazioni meteo.
E c’è una curiosità: si pensa che, in antichità, il punto in cui vediamo sorgere la torre ospitasse un “fuoco romano“, continuamente alimentato nelle ore notturne e sostituito da una combinazione di specchi in quelle diurne; una primitiva modalità di invio segnalazioni verso Roma o le Isole Pontine, oltre che per i naviganti. Negli immediati pressi sono ancora visibili le antiche cisterne che venivano sfruttate per la raccolta dell’acqua.
Il faro di Monte Orlando – L’altra “vedetta luminosa” della Riviera di Ulisse si trova su Monte Orlando, a Gaeta, ad un passo dal Mausoleo di Lucio Munazio Planco. La sua edificazione è decisamente più recente: durante l’inverno 1943-44, i tedeschi avevano distrutto l’antico faro medioevale che sorgeva nell’area del monastero di Santa Caterina (la “Lanterna di Santa Caterina“).
Proprio per questo, nel 1954, la sommità di Monte Orlando venne arricchita di un faro moderno che, ancora oggi, è preziosissimo per tutti i naviganti che transitano nel Golfo di Gaeta. Posizionato sulla sommità di una torre cilindrica, a 185 metri sul livello del mare, il faro non solo ha una portata maggiore di quello del Circeo, ma è più performante anche a livello di luminosità, emettendo un gruppo di tre lampi bianchi della durata di 0,2 secondi, tra loro distanziati di 2,8 secondi, ogni 15 secondi.