Fascismo “cancellato” a Vicenza da Giovine & c., Turetta (Cub): contro la Costituzione il nuovo fascismo pullula da ogni dove ai nostri giorni

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No al fascismo
No al fascismo

Come scrive nella nota che pubblichiamo Maria Teresa Turetta (Cub Vicenza) sulla sostituzione di “fascismo” con “totalitarismo” nel regolamento di accesso a spazi pubblici, l’iniziativa del sig. Giovine (assessore del Comune di Vicenza collegato con l’assessore regionale di destra Donazzan, ndr) di eliminare l’Antifascismo dal Regolamento del Comune di Vicenza con la motivazione che è tempo di lasciarsi il passato alle spalle in nome di una malintesa ‘pacificazione’, sarebbe risibile, se non fosse vergognosa.

Maria Teresa Turetta manifesta davanti al Comune di Vicenza
Maria Teresa Turetta manifesta davanti al Comune di Vicenza

Si usa dire che la Repubblica Italiana è nata dalla Resistenza. Io direi di più. Paradossalmente io direi che la Repubblica Italiana è nata dal Fascismo: nel senso che quei vent’anni di barbarie, di intolleranza, di ignoranza sono stati il vaccino che ha inoculato negli Italiani il salutare ‘morbo’ della Democrazia.

Cancellare la memoria del Fascismo dalle Istituzioni è non solo immorale, ma soprattutto antistorico. Nessuna ‘pacificazione’ è possibile col Fascismo: né con quello mussoliniano né, tantomeno e soprattutto, col nuovo fascismo che pullula da ogni dove ai nostri giorni. Quando non ha addirittura lo ‘orgoglio’ di rivendicare il nome vero e proprio del Fascismo storico, il neofascismo assume le forme del razzismo e dell’antisemitismo, la bestia mai morta ed oggi risorgente per ogni dove.

Il fascismo è bandito dalla Costituzione italiana
Il fascismo è bandito dalla Costituzione italiana

L’iniziativa del sig. Giovine se la gioca, per vergogna, con le motivazioni di chi, recentemente, ha rifiutato la cittadinanza onoraria a Liliana Segre con la motivazione che si sarebbe trattato di un atto “divisivo”. Divisivo, per ogni cittadino, è invece il Fascismo: divisivo nei confronti della Democrazia, divisivo nei confronti della Civiltà, divisivo nei confronti dell’Intelligenza e della Cultura. Per tutte queste ragioni, e per molte altre, l’Antifascismo deve continuare ad essere non solo ‘memoria’, ma soprattutto fondamento costitutivo delle nostre Istituzioni. Esso sì, è ‘divisivo’: divide l’inciviltà dall’umanità, il totalitarismo dalla democrazia, l’intolleranza dal rispetto. Vergogna a quelle Città, a quelle Istituzioni, a quegli uomini che osano negare tutto ciò.

Maria Teresa Turetta CUBConfederazione Unitaria di Base Vicenza