Fascismo, sostituirne il rifiuto nel regolamento Cosap di Vicenza con quello di un generico “totalitarismo” significa sdoganarlo

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Totalitarismo al posto di fascismo da regolamento Cosap
Totalitarismo al posto di fascismo da regolamento Cosap

In queste ultime giornate nelle quali l’attenzione è rivolta, giustamente, ai casi di coronavirus che colpiscono il nostro paese e la nostra regione, ritengo sia necessario e indispensabile lasciare agli esperti le decisioni che devono essere prese per contenere questo principio di epidemia.

Lascio, quindi, volentieri le polemiche ad altri evidenziando come, su questi fatti, sia fin troppo facile puntare il dito contro questo o quello (a seconda del colore politico) ma che questa prassi populistica e propagandistica non risolve niente. È anzi qualcosa che dimostra l’incapacità di qualche politicante di affrontare i problemi in maniera seria e la volontà di lasciarsi trasportare da una propaganda elettoralistica che è propria di chi fa politica per qualche voto in più, non importa come.

Detto questo, in questi giorni, altre decisioni sono al centro della battaglia politica locale. Mi riferisco alla “proposta” di modifica della “clausola antifascista” prevista nel regolamento del comune di Vicenza sull’occupazione di spazi e aree pubbliche. Una parola “fascismo” viene sostituita da “totalitarismo”.

No al fascismo
No al fascismo

Alcuni ci spiegano che la nuova formula (il ripudio di ogni forma di totalitarismo) si sposerebbe meglio alla Costituzione. Una cosa bizzarra dal momento che la Costituzione è costruita su qualche caposaldo che si può riassumere in garanzia di diritti (libertà di espressione, di professare convinzioni religiose e politiche, di associazione…), di uguaglianza (non esistono distinzioni di sesso, né di “razza”…), di solidarietà tra i cittadini. La Costituzione ripudia la guerra (non i “totalitarismi”) e vieta “la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista” (art XII delle disposizioni finali e transitorie).

Una Costituzione profondamente antifascista che fu scritta da forze politiche diverse (liberali, cattoliche, socialiste, comuniste…) trovando una sintesi altissima con la quale si garantiva ogni libertà politica e sociale esclusa quella di ricostituire il partito fascista “sotto qualsiasi forma”.

Nella Costituzione i termini totalitario e totalitarismo non vengono mai citati. Questo anche perché la loro definizione sarebbe stata alquanto complicata. Chi, infatti, avrebbe avuto il diritto (e l’autorevolezza) di definire qualche ideologia totalitaria? Perché non solo sarebbe difficile ma anche sbagliato farlo. Sarebbe un’opinione, mentre il fascismo è un crimine.

Rucco e Soprana
Rucco e Soprana

Ora si leggono risposte indignate di qualche politico vicentino riguardo le prese di posizione dell’ANPI. Caterina Soprana, ad esempio, si dice offesa e scrive di “regimi autoritari e liberticidi” indistinti dal fascismo. Naturalmente cita il comunismo che avrebbe causato “milioni di vittime” e si ferma là. Sarebbe da ricordare ancora una volta che i comunisti furono artefici principali della Resistenza (insieme ad altre forze politiche) e che la Costituzione porta la firma del comunista Umberto Terracini.

Il "nativo" Usa Leonard Peltier: lotterò ancora un po' ... per sempre
Il “nativo” Usa Leonard Peltier: lotterò ancora un po’ … per sempre

A questo punto sarebbe da chiedere cosa sia, per chi si schiera equidistante dalle “ideologie”, cosa sia il totalitarismo. Per esempio, il capitalismo (l’ideologia oggi trionfante) è totalitaria o democratica? Eppure paesi capitalisti hanno portato guerra distruzione e morte in ogni parte del mondo. Ha distrutto intere popolazioni (l’annientamento non solo fisico degli “indiani d’America”, le forme di apartheid contro i popoli considerati inferiori …) provocando decine e decine di milioni di morti.

La curia vaticana intorno al Papa
La curia vaticana intorno al Papa

Pratica, anche, lo sfruttamento dell’essere umano, della natura e dell’ambiente in nome del profitto. E chi dissente viene spesso e volentieri ridotto al silenzio. Fa del pensiero unico l’unica religione possibile. Il capitalismo, allora, è un totalitarismo? Certo, si dice che un discrimine siano le elezioni. Ma, allora, perché il Venezuela chavista viene considerato totalitario e, per esempio, la Città del Vaticano no? (naturalmente questo è un voluto estremizzare l’esempio)

Forse e proprio questo il punto sostituire il fascismo con un generico “totalitarismo” significa soltanto decidere di sdoganare il fascismo. Cosa che in questi ultimi decenni sta riuscendo benissimo a chi vuole cancellare la memoria di cosa è stato.

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Giorgio Langella
Giorgio Langella è nato il 12 dicembre 1954 a Vicenza. Figlio e nipote di partigiani, ha vissuto l'infanzia tra Cosenza, Catanzaro e Trieste. Nel 1968 il padre Antonio, funzionario di banca, fu trasferito a Lima e lì trascorse l'adolescenza con la famiglia. Nell'ottobre del 1968 un colpo di stato instaurò un governo militare, rivoluzionario e progressista presieduto dal generale Juan Velasco Alvarado. La nazionalizzazione dei pozzi petroliferi (che erano sfruttati da aziende nordamericane), la legge di riforma agraria, la legge di riforma dell'industria, così come il devastante terremoto del maggio 1970, furono tappe fondamentali nella sua formazione umana, ideale e politica. Tornato in Italia, a Padova negli anni della contestazione si iscrisse alla sezione Portello del PCI seguendo una logica evoluzione delle proprie convinzioni ideali. È stato eletto nel consiglio provinciale di Vicenza nel 2002 con la lista del PdCI. È laureato in ingegneria elettronica e lavora nel settore informatico. Sposato e padre di due figlie oggi vive a Creazzo (Vicenza). Ha scritto per Vicenza Papers, la collana di VicenzaPiù, "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante" e ha curato "Quirino Traforti. Il partigiano dei lavoratori". Ha mantenuto i suoi ideali e la passione politica ed è ancora "ostinatamente e coerentemente un militante del PCI" di cui è segretario regionale del Veneto oltre che una cultore della musica e del bello.