Dal 4 maggio con l’inizio della fase 2 per l’emergenza Coronavirus, migliaia di lavoratrici e lavoratori hanno ricominciato a muoversi con i mezzi di trasporto pubblico. E non lo hanno fatto in condizioni di sicurezza, come testimoniano numerose foto scattate su autobus e traghetti del Veneto.
“Tutte le chiacchiere sulla fase 2 mostrano la loro totale inconsistenza – attacca in un comunicato sulla questione Rifondazione Comunista del Veneto – Le responsabilità di questo sono di chi ha voluto forzare sui tempi di uscita dal lockdown. Le responsabilità sono del governo, delle società di trasporto che hanno ridotto le corse, delle amministrazioni comunali”.
“Nelle piccole fabbriche non sindacalizzate – continua la nota – ci aspettiamo anche di peggio. Siamo di fronte alla irresponsabilità e siamo molto preoccupati. Ma siamo assolutamente determinati a inchiodare anche sul piano della responsabilità penale tutti i soggetti responsabili della mancata applicazione delle leggi che più dei DPCM tutelano la salute delle lavoratrici e dei lavoratori, delle cittadine e dei cittadini. Gli sportelli sociali di Rifondazione Comunista sono pronti a raccogliere le denunce”.
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