Fattura elettronica verso privati, i numeri del successo

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La storia dell’estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica verso i privati e i consumatori finali è una storia di successo. Un successo attribuibile anche alla nascita di piattaforme che consentono di supportare e gestire al meglio la fiscalità aziendale e dei professionisti freelance.

Contrastare l’evasione fiscale, aumentare il gettito tributario e favorire il processo di trasformazione digitale nelle aziende italiane. Sono questi i tre principali obiettivi a cui puntano il Governo e il Fisco con l’introduzione dell’obbligo alla fatturazione elettronica. L’Italia, come recentemente ricordato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini nel corso di un’audizione alla Commissione Finanze della Camera, è stata pioniera in Europa per quanto riguarda l’estensione dell’obbligo – introdotto a partire dal 1° gennaio 2019 e precedentemente previsto per le sole operazioni verso la Pubblica Amministrazione – anche alle transazioni tra privati (b2b) e a quelle verso i consumatori finali (b2c).

Analizzando i dati resi noti dall’Osservatorio Digital b2b della School of Management del Politecnico di Milano, il bilancio dell’e-fattura tra privati appare più che positivo. Durante il 2019 il Sistema di Interscambio (SdI) è infatti arrivato a gestire oltre 2 miliardi di documenti fiscali, emessi in formato digitale da 3,9 milioni di imprese; la fatturazione elettronica è così divenuta lo strumento digital b2b che vanta una maggiore diffusione. Dallo studio appena citato, è emerso che il 55% dei file transitati tramite l’SdI aveva come destinatario i soggetti privati, il 44% i consumatori finali e il restante 1% la PA.

Un successo di queste dimensioni è stato determinato, in parte, anche dalla disponibilità di soluzioni software dedicate per la compilazione della fattura elettronica come Fatture in Cloud.

Oltre 350 mila imprese e lavoratori autonomi adottano oggi questo programma per creare, trasmettere e conservare in maniera semplice e automatica le fatture digitali emesse verso privati, consumatori e Pubblica Amministrazione.

L’obbligo della fatturazione elettronica tra privati sta dando i suoi frutti anche in termini di lotta all’evasione fiscale: escludendo il mese di dicembre, nel corso del 2019 l’ammontare di crediti Iva fraudolenti rilevati e bloccati si è attestato su una cifra pari a 945 milioni di euro, per un totale di 104,7 miliardi di euro di versamenti. Sul gettito fiscale sono stati invece stimati benefici per 3,5 miliardi di euro, con un aumento di circa 2 miliardi di incassi provenienti dalle aliquote Iva.

Secondo il parere degli analisti, il trend positivo della fattura elettronica è destinato a crescere, spinto da una cultura aziendale sempre più orientata all’innovazione e alla trasformazione digitale.

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