Fatture false per 4.5 mln di €: Guardia di Finanza di Thiene sequestra 2 mln di profitto illecito di srl di thienese e povese

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Fatture false, operazione della Guardia di Finanza
Fatture false, operazione della Guardia di Finanza

Nei giorni scorsi i finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza (qui altre sue operazioni) hanno concluso l’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo per l’importo di € 1.971.706,36 emesso dal G.I.P. del Tribunale di Vicenza a seguito di indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica sull’emissione di fatture false, cautelando beni immobili e disponibilità finanziarie depositate presso Istituti di credito in conti correnti e polizze assicurative.

L’operazione di polizia economico-finanziaria trae origine da una verifica fiscale condotta dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Thiene nei confronti di una società a responsabilità limitata, già con sede in Bassano del Grappa, successivamente trasferitasi in altre diverse località, operante, formalmente, in diversi e variegati settori economici, dalla fornitura di manodopera ai servizi di consulenza, dal commercio all’ingrosso di cavi elettrici a quello di pelli grezze, al facchinaggio, che avrebbe emesso fatture per operazioni oggettivamente inesistenti per un ammontare complessivo pari a circa € 4,5 milioni, al fine di consentire a società terze l’evasione delle imposte sui redditi e dell’IVA.

L’attività ispettiva amministrativa, avviata sulla scorta di evidenti anomalie sul conto della società verificata che erano emerse nell’ambito di altri servizi di polizia economico-finanziaria, era stata avviata anche alla luce delle conferme, sul punto, che venivano dall’analisi degli alert di rischio degli applicativi delle banche dati in uso al Corpo.

L’esame della documentazione rinvenuta presso l’abitazione di uno degli amministratori indagati, in particolare, tra l’altro, la maschera di intestazione presente nei fogli di calcolo stampati, ha consentito di accertare l’esistenza di un sodalizio creato tra i vari soggetti economici al fine di frodare il fisco, tramite l’emissione e il successivo utilizzo di fatture relative a operazioni mai poste in essere, con la spartizione dell’Iva tra i due gestori della società indagati e la restituzione dell’imponibile al cliente di turno. Le fatture, aventi ad oggetto prestazioni di svariate tipologie, sono risultate incompatibili con l’inesistente organizzazione di mezzi e personale della società, come pure, ancor prima, con il relativo oggetto sociale.

Gli amministratori di diritto e di fatto della S.r.l., rispettivamente il 38enne thienese A.Z. e il 60enne G.S. di Pove del Grappa, sono stati denunciati per violazione agli artt. 4, 5 e 8 del D.Lgs. 74/2000 per dichiarazione infedele, omessa dichiarazione dei redditi e dell’Iva per gli anni 2013, 2015 e 2016 ed emissione di fatture per operazioni inesistenti al termine dell’attività di verifica della posizione fiscale, che si era conclusa con la rilevazione, oltre che dell’emissione delle fatture false, di elementi positivi di reddito derivanti dai proventi illeciti per circa € 2,4 milioni, costi indeducibili per circa € 920.000 ed IVA dovuta pari a circa € 1,2 milioni.

L’operazione delle Fiamme Gialle, sviluppata nell’ambito della missione istituzionale della Guardia di Finanza a contrasto dell’evasione, dell’elusione e delle frodi fiscali, ha fatto leva sulle peculiari funzioni di polizia economico-finanziaria del Corpo ed è stata condotta trasversalmente tanto sotto il profilo amministrativo-tributario quanto quello penale, giungendo al sequestro preventivo finalizzato alla confisca, obbligatoria nel caso in cui il procedimento penale si concluda con la condanna degli indagati.