Non esiste nessun evento di partito nella Sala Stucchi di Palazzo Trissino di Vicenza. L’amministrazione comunale cerca di chiarire a ViPiù come stanno le cose dopo le polemiche sollevate dall’opposizione di centro sinistra a nome della quale hanno preso posizione Raffaele Colombara (Quartieri al Centro), Ciro Asproso (Coalizione civica), Sandro Pupillo (Da adesso in poi), Ennio Tosetto (Vinova) e Isabella Sala (PD).
“La presentazione del libro Lobby & Logge, scritto dall’ex direttore di Libero Alessandro Sallusti e dall’ex magistrato Luca Palamara, organizzata da Fratelli d’Italia – ci è stato spiegato da Palazzo Trissino – in realtà si terrà a Palazzo Thiene e non nella sala Stucchi, come erroneamente circolato in queste ore“.
Ecco cosa avrebbe generato la confusione e il fraintendimento: “Inizialmente – ci spiega ancora l’amministrazione comunale – la presentazione era prevista ai Chiostri di Santa Corona che, purtroppo, come è noto, sono stati danneggiati da un incendio alle mura esterne.
L’indisponibilità di quella prestigiosa location ha spinto a cercarne un’altra e la fretta ha giocato un brutto scherzo agli organizzatori e ha portato a indicare erroneamente Sala Stucchi di cui è assolutamente proibito dal regolamento l’utilizzo per i partiti politici per qualsivoglia iniziativa. Ma tutto – viene ancora precisato – è avvenuto in buona fede da parte degli organizzatori“.
Le proteste erano state sollevate con una nota dai consiglieri dell’opposizione nel Consiglio comunale di Vicenza che avevano appreso dell’utilizzo di Sala Stucchi da “una comunicazione sui canali social da parte del consigliere FdI Naclerio -“. Ovviamente le loro rimostranze si erano concentrate sulla circostanza per la quale non fosse possibile quell’uso.
“Palazzo Trissino è la casa dei Vicentini, li rappresenta e li accoglie al di sopra delle appartenenze politiche. Sala Stucchi ne è il simbolo e il cuore. Lì si tengono, infatti, cerimonie che rappresentano la città, lì si sposano civilmente i Vicentini – avevano scritto in mattinata i consiglieri –. La decisione da parte dell’amministrazione Rucco di concedere Sala Stucchi per una iniziativa di un partito politico desta perciò sconcerto e risulta particolarmente offensiva per la comunità vicentina, proprio nei giorni in cui viene ricordata la Liberazione dell’Italia e di Vicenza dal Nazifascismo. Un atto, prima che politicamente provocatorio, istituzionalmente molto grave e sbagliato”.
“Il fatto risulta peraltro ancor più grave – proseguiva la nota -, perché va espressamente contro le modalità di utilizzo previste che recitano, tra le altre cose, che ‘La Sala degli Stucchi non può essere utilizzata, né concessa in uso a terzi per iniziative ed eventi di propaganda promossi da partiti, movimenti e gruppi politici’ tra gli altri“.
Questo sostenevano i consiglieri di opposizione corredando il tutto con la richiesta di annullare immediatamente l’iniziativa.
Cosa fatta come confermano le dichiarazioni e le spiegazioni ufficiali di Palazzo Trissino e l’invito appena arrivato tutta la stampa con la locandina dell’evento, molto attuale visto che forse proprio il caso Palamara ha accelerato la riforma del CSM, da tempo sui restii tavoli politici e ieri approvata, per lo meno in prima lettura, alla camera dei deputati.
Cos’altro dire se non, per dovere di cronista, ricordare che Sala Stucchi fu concessa per un’iniziativa nettamente più politica, curata dall’ex parlamentare Giorgio Conte e dall’assessore regionale Elena Donazzan, per il 24 gennaio 2015.
A concedere l’altrimenti nota Sala Rossa furono il sindaco Pd Achille Variati e il suo vice Jacopo Bulgarini, che addirittura “nobilitarono” l’evento col “Patrocinio della Città decorata di Medaglia d’Oro al V.M. per la Resistenza per una discutibile iniziativa per commemorare Giorgio Almirante, fascista mai pentito, nel 100° anniversario della nascita…“, scrisse l’ANPI di Vicenza protestando insieme alla sinistra di Rifondazione Comunista e del Psi di Vicenza.
A nulla valsero allora, però, le proteste, sia pure di un’area politica che doveva essere contigua all’amministrazione Variati, per far cambiare sala.
E così si svolse in Sala Stucchi «Vicenza ricorda Almirante» patrocinata dal centrosinistra di allora di cui facevano parte anche tutti i firmatari della protesta di oggi meno Ciro Asproso…