Federico Faggin apre Digital Meet 2023 al Teatro Olimpico di Vicenza: lectio magistralis dell’inventore del microprocessore

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Federico Faggin
Federico Faggin

Digital Meet entra nel vivo già da domenica 22 ottobre con la Lectio Magistralis di Federico Faggin che si terrà al Teatro Olimpico di Vicenza con inizio alle ore 11. Sessione del Festival realizzata in collaborazione con il Comune di Vicenza.

Faggin è fisico, inventore del primo microprocessore al mondo, saggista e divulgatore. La sua dissertazione, inedita, sarà focalizzata sul “5.0” il nuovo paradigma produttivo “human centric” per abilitare la cooperazione uomo-macchina. Lo scienziato ha affrontato, negli ultimi anni, temi fondamentali nella prospettiva “uomo-macchina”, tra teoria quantistica e coscienza, in libri come “Irriducibile” e “Silicio” e nell’autobiografia “Silicon” dove ha raccontato delle sue “quattro vite.”

L’incontro sarà aperto con i saluti introduttivi del Sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai. Seguiranno gli interventi di Gianni Potti, presidente di Fondazione Comunica e founder di Digital Meet e Gianni Dal Pozzo, presidente di Associazione Alumni e amministratore delegato Considi. La dissertazione magistrale sarà introdotta da Luciano Gamberini, ordinario di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni dell’Università degli Studi di Padova dal titolo: “L’uomo, le tecnologie e il mondo del lavoro che cambia”. Le conclusioni saranno a cura del professor Andrea Furlan, docente di Management all’Università degli Studi di Padova.

Digital Meet è alla sua undicesima edizione all’insegna di un approccio “friendly” alla digitalizzazione e alla diffusione dell’Intelligenza Artificiale e si terrà dal 23 al 28 ottobre in decine di città in tutta Italia. Tema portante del 2023: “Dal Commodore 64 all’Intelligenza artificiale fino al Metaverso”. Ovvero come abbiamo imparato dai vecchi computer a fare cose elementari che, allora sembravano mirabolanti, a come continueremo a utilizzare sempre nuove soluzioni per lo sviluppo umano. Quest’anno, dalla Sicilia al Piemonte, dal Lazio al Veneto, dall’Umbria alla Campania, alla Valle d’Aosta… sono previsti oltre 130 eventi con 220 relatori.

Segno che l’interesse per gli sviluppi e l’impatto sull’umanità dell’Intelligenza Artificiale è sempre più diffuso. Se ne sono occupati i Grandi del G20 in India, se ne occuperà il G7 che si terrà in Italia l’anno prossimo e se ne è occupato anche Papa Francesco che per la 58esima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali del 2024 ha scelto il tema: “Intelligenza artificiale e sapienza del cuore.”

Gianni Potti, fondatore di Digital Meet, commentando dati di un sondaggio svolto per l’edizione 2023 spiega che “oggi quasi tutti abbiamo sentito parlare di Intelligenza Artificiale (96%, +14 pun dal 2019) perché è un tema a cui i giovani sono più esposti ma che cattura l’attenzione anche delle generazioni precedenti: 8 su 10 dei cosiddetti boomer conoscono l’argomento. Però non tutti vedono l’IA come qualcosa di positivo. A preoccuparci sono soprattutto per le sue implicazioni nel lavoro (37%) e nei rapporti di forza uomo-algoritmo (35%). Questo, probabilmente, è dovuto anche a una non piena conoscenza – aggiunge Potti – perché un’altra ricerca sulle competenze digitali, che abbiamo svolto assieme a Paolo Gubitta, ordinario di Organizzazione aziendale, mancano le ‘competenze digitali’. Dal 2017 a oggi, infatti, la domanda di lavoro da parte delle aziende per la quale è richiesto il possesso della capacità di utilizzare “competenze digitali” è passata dal 57,7% al 64% (+11%). Domanda, purtroppo che resta insoddisfatta. Per questo riteniamo che la competenza digitale dovrebbe essere considerata come competenza di cittadinanza. Oggi chi non è in grado di saper usare un cellulare o di affrontare con un minimo di sapere digitale situazioni quotidiane: acquistare un biglietto del treno o dell’autobus, prenotare una visita medica, richiedere documenti alla Pubblica Amministrazione e quant’altro, è come se vivesse in un contesto arretrato e con garanzie di cittadinanza diminuite. Dobbiamo fare in modo che le competenze digitali siano considerate come una necessità e non un’opzione e fare scelte come quando, agli inizi degli anni Sessanta, si introdusse la scuola media inferiore obbligatoria per tutti. La competenza digitale è da considerarsi, ormai, una competenza di cittadinanza.”

Storia Federico Faggin

Federico Faggin è un fisico, inventore e imprenditore, saggista. Il 19 ottobre 2010 ha ricevuto la Medaglia Nazionale per la Tecnologia e l’Innovazione dal Presidente Obama, per l’invenzione del microprocessore. Nel 2019 gli è stato conferito dal Presidente Mattarella il titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.

Nato a Vicenza nel 1941, dal 1968 risiede negli Stati Uniti. È stato capo progetto e designer dell’Intel 4004, il primo microprocessore al mondo, e lo sviluppatore della tecnologia MOS con porta di silicio, che ha permesso la fabbricazione dei primi microprocessori, delle memorie EPROM e RAM dinamiche e dei sensori CCD, gli elementi essenziali per la digitalizzazione dell’informazione. Nel 1974 ha fondato la Zilog, con cui ha dato vita al famoso microprocessore Z80, tuttora in produzione. Nel 1986 ha co-fondato la Synaptics, ditta con cui ha sviluppato i primi Touchpad e Touchscreen. Nel 2011 ha fondato la Federico and Elvia Faggin Foundation, un’organizzazione no-profit dedicata allo studio scientifico della coscienza, con cui sponsorizza programmi di ricerca teorica e sperimentale presso università e istituti di ricerca statunitensi e italiani.