È risaputo: ancora più del Natale e della Pasqua, il Ferragosto mobilita gli italiani nel gustare tutti insieme la tregua vacanziera. Lo si aspetta tutto l’anno e questo del 2022 è ancora più ambìto dopo oltre due anni di molto segregata pandemia. Il nostro ferragosto è un antichissimo rito pagano cui non sappiamo rinunciare per nessun motivo al mondo. Così, potremmo dare l’impressione di darci alla pazza gioia, senza pensare alla gente che soffre o che addirittura muore sotto le bombe delle tante guerre ancora attive, come in Ucraina.
Pure per dimostrare una solidarietà nazionale interna e globale esterna, l’Università delle Generazioni invita tutti a trasformare in “Ferragosto di Pace” la giornata più gaia e distratta dell’anno. E, per dare un segno solidale più visibile, sarebbe opportuno effettuare una rasatura completa della nostra testa, proprio per dimostrare la più affettuosa vicinanza a chi è alle prese con problematiche e sofferenze. Un ferragosto di solidarietà, specialmente per chi in tale giorno lavora e per chi non può festeggiare o più semplicemente non può di permettersi nemmeno una pur breve vacanza o una gita fuori-porta.
D’altra parte, oltre a dimostrare solidarietà e vicinanza, l’iniziativa “skalp no war” è utile pure per rafforzare i capelli, far respirare meglio la pelle attorno al nostro cranio. Fino agli anni sessanta-settanta il “raparsi a zero” o “carusarsi” (in dialetto calabro-siciliano) o “tosarsi” (in veneto) era un modo per far passare l’estate nel modo migliore e più igienico all’aria aperta per milioni di bambini italiani (maschi e femmine) in età scolare. Infatti, i bambini venivano chiamati “carusi” o “tosi” proprio perché erano in età del radere a zero la testa. Pure per questo, tagliarsi completamente i capelli può essere anche un invito a tornare nell’innocenza dei bambini e d’essere vicini a milioni di persone, specialmente proprio bambini, che nel mondo patiscono guerre, fame, malattie, analfabetismo e quanto altro nuoce alla civiltà umana.
“Skalp no war” ovvero rasarsi a zero i capelli per dire un NO alla guerra in Ucraina, un NO a tutte le guerre, NO alle povertà, pure dal momento che le guerre portano una molteplicità di problemi e dolorose conseguenze per tutti, anche per noi che non ne siamo direttamente coinvolti. Lo stiamo notando ogni giorno di più. L’invito è poi rivolto pure ai barbieri e ai parrucchieri affinché siano disponibili a tosare chi lo voglia persino sulla spiaggia o in altri luoghi di villeggiatura. Dal ferragosto all’inizio delle attività lavorative di settembre-ottobre i capelli avranno tempo per ricrescere, ancora più forti e belli. Ma così avremo lasciato un segno di solidarietà universale di cui andare orgogliosi, alleggerendoci un po’ l’anima.