L’otto marzo – è scritto in un comunicato di Non Una Di Meno – scenderemo in piazza a Vicenza per lo Sciopero Globale Transfemminista lanciato dal movimento internazionale contro la violenza di genere Non Una Di Meno, per gridare che se ci fermiamo noi si ferma il mondo!
Ci sono ingiustizie che ci riguardano da vicino e “che meritano uno sciopero”: differenze di trattamento economico sul lavoro sulla base del genere, precarietà, difficoltà di accesso all’ Igv e alle informazioni sulla salute sessuale, difficoltà di conciliazione dei tempi famiglia- lavoro, solo per citarne alcune.
Lo sciopero è già in atto, di nuovo, in molte parti del mondo. Perché abbiamo fame di sciopero e perché lo sciopero si nutre del desiderio di rivoluzione. Siamo la stessa marea che è scesa in piazza il 24 Novembre e l’8 Marzo negli ultimi anni; ci siamo mobilitate anche contro il decreto Sicurezza, per la libertà di movimento di tutte e tutti ed anche per la difesa ambientale e territoriale.
A Vicenza scenderemo in piazza per una città e una società diverse: transfemministe, inclusive, solidali, antifasciste, antisessiste e antirazziste. Crediamo che strade, parchi, scalinate siano spazi da riempire e non da vietare tramite ordinanze antidegrado sempre più restrittive.
Pensiamo infatti che lo sciopero sia la risposta a tutte le forme di violenza che sistematicamente colpiscono le nostre vite: in famiglia, nei posti di lavoro, per strada, negli ospedali, nelle scuole, dentro e fuori i confini e lungo le frontiere.
Vogliamo parlare di reddito, di lavoro e di accesso al welfare, per riconoscere e dare dignità anche ai lavori storicamente resi invisibili, sfruttati e disprezzati: il lavoro riproduttivo e di cura, il lavoro comunitario, il lavoro migrante.
Vogliamo scendere in piazza con una grande Street Parade Venerdi 8 Marzo con concentramento alle 20:30 in Piazza Matteotti, per liberarci da tutte le costrizioni e gli stereotipi che ci vengono imposti. In questi tempi bui di restrizione delle libertà individuali e dei diritti sociali, abbiamo deciso di liberarci!
Liber* dai ricatti lavorativi e dalle domande sulla vita privata nei colloqui di lavoro.
Liber* di poterci autodeterminare nella nostra vita privata ed affettiva senza la paura di non essere assunte.
Liber* da gerarchie lavorative in cui veniamo penalizzate sia a livello salariale che di carriera.
Liber* di far valere la nostra professionalità al di là dei ruoli di genere.
Liber* da ordinanze antidegrado e ronde fasciste per la “sicurezza”.
Liber* di attraversare, vivere e animare gli spazi della città.
Liber* dal decreto Sicurezza.
Liber* di muoverci dentro e fuori i confini, di effettuare l’iscrizione anagrafica se straniere, di dichiarare la residenza dove vogliamo vivere, a prescindere dalla nostra provenienza.
Liber* dagli obiettori di coscienza nelle strutture pubbliche e negli ospedali.
Liber* di decidere sulla nostra affettività e sessualità.
Liber* dal disegno di legge Pillon, che legittima la violenza economica e familiare e che ci vuole asservite e subordinate.
Liber* di poter divorziare senza essere ricattabili a causa delle condizioni economiche o dell’alienazione parentale.
Liber* dallo sfruttamento ambientale ;
Liber* di lottare e sovvertire il capitale
Liber* dal lavoro di cura imposto e non retribuito.
Liber* di vivere una genitorialità in cui le responsabilità e i compiti siano condivisi.
Liber* dagli “apprezzamenti” non graditi né richiesti, da sguardi accusatori e giudicanti, da molestie fuori e dentro i luoghi di lavoro.
Liber* di vestirci e di andare dove vogliamo.
Liber* dai controlli repressivi nelle scuole e dai tagli all’istruzione.
Liber* di educarci alle differenze, alle sessualità e alle affettività.
Assemblea Permanente We Want Sex
Adl Cobas
C.A.T. Vicenza
Welcom Refugees Vicenza
Coordinamento studentesco Vicenza
C.s. Bocciodromo
Alfi-Lune
Giuristi Democratici Vicenza
Polisportiva Independiente
sopra di quella figura femminile patinata e plastificata che ci viene passata dai media e dai preconcetti sessisti della società.