Festa degli innamorati, Agorà. La Filosofia in Piazza: l’alchimia dell’amore e ingredienti per contrasti e incomprensioni

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San Valentino: Festa degli innamorati
San Valentino: Festa degli innamorati

Come Natale, anche San Valentino arriva carico di fantasie, come fosse l’unico giorno dell’anno in cui una coppia può o deve dimostrarsi il suo amore. È una festa simbolica che rappresenta un richiamo all’amore, da dimostrare il 14 di febbraio, ma soprattutto i restanti 364 giorni dell’anno.

Dimostrare amore tutti i giorni, nei momenti difficili e faticosi, esserci anche quando vorremmo scappare sono i tratti fondamentali per una serena vita di coppia. Non possiamo però mettere la testa sotto la sabbia quando vediamo la bassa percentuale di coppie felici, il numero crescente di unioni che nel 2020 si sono sciolte, il 60% in più rispetto l’anno precedente, o quando noi stessi viviamo una relazione romantica deludente, viene da chiedersi: una vita insieme è davvero possibile?

L’amore non è qualcosa che esiste, che dura, che resta. È piuttosto qualcosa che viene continuamente sfidato, scosso, messo alla prova e che può continuamente rinnovarsi, rinascere o, al contrario, attenuarsi, degradarsi, sparire. L’amore è proprio un sormontare queste crisi, un rinnovarsi attraverso le crisi.

D’altro canto, un cattivo matrimonio, caratterizzato da frequenti conflitti, può avere come conseguenza non solo la separazione, ma anche un grave impatto sulla salute, causando un abbassamento delle difese immunitarie con conseguente rischio di malattie, come dimostrato in un recente studio del 2018 realizzato dalle università del Nevada e del Michigan, su un gruppo di 373 coppie, nell’arco di sedici anni.

All’origine di molte dinamiche conflittuali all’interno della coppia, vi è spesso una comunicazione fallimentare, che quando non è la causa di vere e proprie rotture, genera numerosi contrasti e incomprensioni. Saper dialogare strategicamente, invece, è un modo per migliorare la relazione con gli altri, anche quella con la persona che amiamo.

Secondo il professore Giorgio Nardone[1], all’interno della coppia si possono rintracciare degli ingredienti che rendono il dialogo fallimentare e che possono portare inevitabilmente i partner alla distruzione del loro legame di coppia. Si tratta di forme comunicative basate sulle “migliori intenzioni”, poiché utilizzate al fine di migliorare la relazione, ma che in realtà, ripetute nel tempo, possono produrre effetti alquanto indesiderati:

  • la tendenza a puntualizzare le situazioni e le condizioni nel rapporto con l’altro, per evitare malintesi e avere tutto sotto controllo;
  • il recriminare, che tende a produrre nella persona accusata reazioni emotive di ribellione, in grado di cancellare le colpe e trasformarle in diritti legittimi;
  • il rinfacciare, per cui un partner si vive come “vittima dell’altro”, provocando, in chi si sente ingiustamente accusato, reazioni di rabbia e di rifiuto;
  • trasporre la predica, ovvero un metodo appartenente alla sfera morale e religiosa, all’interno della relazione a due;
  • utilizzare frasi standard quali “Te l’avevo detto!”, “Lo faccio solo per te”, “Lascia… faccio io”, singoli atti comunicativi dal potere evocativo sensazionale, in grado di provocare l’irritazione e il conseguente allontanamento del partner;
  • il biasimare, una strategia formidabile per creare problemi, poiché basata su una comunicazione contradditoria, dove in una prima parte del messaggio ci si complimenta con il partner, mentre nella seconda, lo si critica aspramente perché avrebbe potuto fare di meglio.

Di conseguenza, diviene importante all’interno della coppia prestare molta attenzione alle forme del comunicare, selezionando ed utilizzando quelle modalità che portano ad un dialogo funzionale[2].

L’arte del dialogo non è qualcosa di semplice da apprendere e sono tante le difficoltà che potremmo incontrare lungo la strada, ma attraverso un atteggiamento umile ed un esercizio costante, magari anche con l’aiuto di un professionista, è possibile superare gli intoppi iniziali e riuscire a migliorare non solo il nostro rapporto di coppia, ma anche noi stessi, per dirsi «Voglio amarti e amare te, perché voglio vederti felice. So di trovare la mia felicità nella tua felicità: più sarai felice tu e più felice sarò io», tutti i 365 giorni dell’anno.

[1] G. Nardone, Correggimi se sbaglio: strategie di comunicazione per appianare i conflitti nella relazione di coppia, Ponte alle Grazie, Milano 2005.

[2] J. Haley, Cambiare le coppie, conversazioni con Milton Erickson, Astrolabio Editore, Roma 1985.


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a cura di Michele Lucivero

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