Festa del 1° maggio, presidente del Veneto Zaia: “pace e lavoro, valori universali e irrinunciabili per i veneti”

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primo maggio
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“Mai come di fronte a difficoltà economiche pesanti, alla crisi e alla guerra, il lavoro identifica la necessità primaria come strumento di vita, ripartenza e di benessere. In questa festa del Primo maggio, invio un pensiero di gratitudine ai tanti che sono impegnati nei più diversi settori produttivi e che, dopo una lunga astensione forzata dal lavoro a causa della pandemia, ora sono costretti a misurarsi con impegno e preoccupazione a fronte delle ripercussioni economiche del conflitto in Ucraina”.

Con queste parole il Presidente della Regione, inizia il suo messaggio augurale ai Veneti in occasione del primo maggio, Festa del Lavoro.

“Pace e Lavoro – prosegue il Governatore – sono due valori universali e irrinunciabili per i Veneti, all’insegna dei quali la nostra regione è progredita nei decenni passati raggiungendo livelli senza precedenti. Ma l’importanza di questa celebrazione è nella consapevolezza che le conquiste non sono mai definitive e vanno difese come ci ricordano le trattative presso importanti siti industriali del Veneto, nelle quali la Regione con la sua unità per le crisi è in prima linea nel sostenere i lavoratori. Difficoltà a cui si aggiungono quelle di tanti lavoratori, anche autonomi, in settori in cui fino a qualche tempo fa sarebbe stato impensabile il ricorso a interventi di tutela e sostegno”.

“Siamo la regione che sa raggiungere i 170 miliardi di Pil grazie a 600.000 imprese – dice ancora il Presidente del Veneto -. Sulle ripercussioni della pandemia, nel primo trimestre di quest’anno si era accesa la luce di un incremento di 16.000 posti di lavoro dipendente, per un bilancio occupazionale complessivo di oltre 23.500 posti guadagnati. Su questi dati lusinghieri, ora, si sono abbattute le ripercussioni sull’economia reale conseguenti alla crisi ucraina: livello record delle spese per l’energia, aumento dei costi delle materie prime, difficoltà nelle comunicazioni e nei trasporti internazionali; fattori in grado di condizionare la produttività e il quadro occupazionale”.

“La complessità della situazione attuale ci dimostra una volta di più che la Festa del Lavoro è una giornata di tutti, non solo di una parte politica o sociale – prosegue -. Se è nata come momento di impegno unitario, di lotte per il riconoscimento di diritti e la conquista di tutele sociali di cui tiene vivo il ricordo, è diventata il simbolo di tutti coloro che credono nel lavoro come catalizzatore di crescita e progresso per le famiglie e tutta la comunità, oltre che una garanzia di benessere e sicurezza sociale. Valori che anche in questi mesi alcuni hanno pagato con la vita, persa sul lavoro. Sono lutti che, nonostante le leggi e gli strumenti di maggior tutela raggiunti, continuano troppo spesso a dominare la cronaca. Fatti che non devono lasciarci indifferenti, perché ogni vita persa sul lavoro rappresenta una sconfitta per tutti. I sentimenti di sincera vicinanza e cordoglio verso i familiari e i compagni di lavoro devono trovare una loro concretezza nella riflessione e nell’impegno verso un più alto livello di sicurezza per il lavoratore”.

“Buona festa del Primo maggio a tutti i Veneti – conclude il Presidente -, a tutte le donne e a tutti gli uomini che vedono nel lavoro la realizzazione di un impegno e di una passione per il benessere della nostra terra e per affrontare le sfide della società insieme alla realizzazione delle proprie aspirazioni”.