Festa della Donna, parlano le escort: ecco cosa chiediamo agli uomini

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Festa della Donna, ma non per tutte. Ancora nel 2024 c’è una categoria di donne che non ha voce in capitolo nel dibattito sui diritti, ed è quella delle sex workers, stimate in quasi 80.000 solo quelle che si pubblicizzano online, il 140% in più dei veterinari e il 27% in più dei pizzaioli presenti nel Bel Paese.

Così, in occasione della Festa della Donna, Escort Advisor, il primo sito di recensioni di escort in Europa, ha chiesto alle escort di spiegare ai propri utenti cosa vuol dire svolgere questa professione nel 2024.

Che cosa vuol dire essere escort oggi? C’è chi risponde a questa domanda con una sola parola, come “libertà” per Irina, e c’è chi invece lo fa in maniera più dettagliata, portando alla luce punti di vista sottovalutati o mai presi in considerazione che riguardano il mondo del sex work.

Elisa Italiana racconta: Il mondo escort si è notevolmente evoluto negli anni. Oggi noi che svolgiamo questa professione, possiamo fare pubblicità su siti dedicati. Chi contatta una escort oggi, oltre alla fisicità, cerca un momento di relax. Passare un’ora in compagnia di una escort, talvolta vuol dire anche confidare cosa magari non va benissimo nella propria vita. Purtroppo, in Italia ancora oggi, non è una professione riconosciuta e disciplinata. Seppure il nostro ruolo sia importante per chi ci sceglie.

Anche Monica spiega: In tempi lontani e anche odierni, semplicemente una dama di compagnia, dove il sesso e la complicità si fondono in un momento dove nessuno sa veramente cosa succederà. Gli incontri fatti così fugacemente possono a volte risultare interessanti e importanti per distrarre dal quotidiano.

C’è chi vuole essere compresa, come Barbara Bellini: Fare la escort al giorno d’oggi è sempre più difficile perché poca gente in realtà capisce quello che siamo. Abbiamo un animo, abbiamo un cuore, siamo donne forti. Affrontiamo tutte le difficoltà che troviamo perché fare la escort non significa fare un brutto lavoro, ma un lavoro difficile perché principalmente diventiamo amiche, psicologhe, un qualcosa che aiuta a vivere i tempi di oggi. Anche nella giornata più nuvolosa noi riusciamo a far uscire il sole per ogni persona che incontriamo.

O chi chiede a gran voce più rispetto e, ancora, più libertà, come Dolce Jessica Top Italy: Sì alla libertà ed al diritto di vivere senza pregiudizi. Non siamo bambole ma donne forti, coraggiose. Ci meritiamo rispetto e dignità. Non è facile combattere contro l’ignoranza, ma noi Donne lo facciamo quotidianamente quindi meritiamo solo rispetto ed educazione con dolcezza.

Sono voci a volte combattenti, a volte dolci, ma tutte chiedono più diritti e vogliono essere libere. Ci sono persone che ancora oggi hanno difficoltà a svolgere la propria professione liberamente e sono costrette a lavorare nell’ombra. Una categoria interessata da questo marcato problema sociale è proprio quella dei lavoratori del sesso. Qualche giorno fa, il 3 marzo, si è celebrata la giornata internazionale dedicata alla lotta per i diritti dei sex workers, di cui la maggior parte sono proprio donne.

Per capire quanto siano importanti i numeri che ruotano attorno al sesso a pagamento, basta fare un paragone: in Italia ci sono circa 102.491 medici, 63.000 pizzaioli, 100.000 giornalisti, 33.302 veterinari. Escort Advisor, solo nel 2023, ha registrato quasi 80.000 escort che si sono pubblicizzate online, 124.583 recensioni scritte, 785.844.181 ricerche sul sito e 6 milioni di utenti unici mensili.

La Festa della Donna, celebrata in tutto il mondo, è una commemorazione molto importante perché ricorda che, per ottenere quelli che ad oggi sono diritti consolidati, qualcuno nel passato ha dovuto lottare.

Mike Morra, fondatore e Ceo di Escort Advisor, commenta così l’iniziativa: Molte Donne scelgono di fare questo lavoro e di pubblicizzarsi attraverso Escort Advisor perché siamo un amplificatore della loro voce e uno strumento che permette loro di presentarsi e lavorare in maniera professionale.

Continua: Tutti i giorni da dieci anni garantiamo la libertà d’espressione e il diritto al lavoro senza pregiudizi attraverso uno spazio in cui le professioniste possono esprimersi in quanto tali, costruendo la loro reputazione. L’evoluzione dei diritti delle donne non va di pari passo con quella dei diritti di chi lavora con il proprio corpo.

Ci sono ancora donne di classe A e donne di classe B. Pensiamo, per esempio, alle Quote Rosa, istituite per garantire la parità di genere in ambito lavorativo. Peccato, però, che le donne sex workers non siano assolutamente tutelate nel loro mestiere. Sono operatrici che offrono un servizio a pagamento a chi lo richiede, da rispettare in quanto professioniste, che chiedono di poter vivere in uno Stato che le tuteli. Per questo abbiamo voluto dedicare uno spazio ai loro pensieri.

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