Lunedì 21 giugno al Teatro Comunale penultimo appuntamento con i Suoni di Primavera. Nella giornata in cui si celebra la Festa della musica la Società del Quartetto ospita il venticinquenne Filippo Gorini, talentuoso pianista lombardo pupillo di Alfred Brendel. Filo conduttore del programma la Fantasia musicale, con brani di Mozart, Brahms e Schubert.
Scalare le vette del pianismo mondiale non è impresa facile, ma il venticinquenne Filippo Gorini sembra avviato per il giusto sentiero, se solo consideriamo che alla sua giovane età ha già debuttato – o lo farà nei prossimi mesi – in alcune fra le più prestigiose sale da concerto europee come la Wigmore Hall di Londra, il Concertgebouw di Amsterdam, la Tonhalle di Zurigo e la Konzerthaus di Berlino. Se a questo aggiungiamo che Gorini è un pupillo di Alfred Brendel e che le sue prime incisioni discografiche si sono guadagnate un Diapason d’Or e recensioni a 5 stelle da The Guardian, BBC Music Magazine e Le Monde, è evidente che non ci troviamo al cospetto di una meteora, ma di un solido interprete che farà molto parlare di sé nel prossimo futuro.
Dopo vari rinvii causati dalla lunga chiusura dei teatri, lunedì 21 giugno Gorini debutterà finalmente al Teatro Comunale di Vicenza, su invito della Società del Quartetto, con un recital che cade nel giorno in cui in oltre 100 Paesi del mondo si celebra l’annuale Festa della Musica.
Il programma proposto dal pianista lombardo mette insieme tre brani accomunati dall’estetica romantica della Fantasia nella quale si cimentò anche un Mozart già maturo, nel 1782, con la Fantasia in Re minore K 397 composta a Vienna nelle ultime settimane dell’estate. Un secolo più tardi, sempre d’estate, anche il vecchio Brahms si avvicina al libero genere della Fantasia con 7 Capricci e Intermezzi riuniti nell’Op. 116, un lavoro che segna il suo ritorno alla scrittura pianistica dopo un silenzio durato una dozzina d’anni.
Anche il terzo brano in programma, la Sonata in Sol maggiore Op. 78 di Schubert, appartiene all’ultima produzione del suo autore. Composta nell’ottobre del 1826 a Vienna, fu pubblicata l’anno seguente dall’editore Haslinger al quale si deve – ma per meri motivi di marketing – l’aggiunta dell’appellativo “Fantasia”. L’Op. 78 è un lavoro intriso d’intimità e di un morbido colore che fece scrivere a Schumann “la sua opera più perfetta di forma e di spirito”.
Vincitore, nel 2015, del Concorso Telekom-Beethoven di Bonn e destinatario, nel 2020, del Borletti Buitoni Tust Award, Filippo Gorini dal 2013 si è aggiudicato vari altri premi e riconoscimenti internazionali. Artista dotato – secondo l’opinione del celebre pianista Andrej Gavrilov – di “intelletto, temperamento, ottima memoria, immaginazione vivida e grande controllo”, dopo il recital vicentino Filippo Gorini volerà negli States, su invito di Mistuko Uchida, come artist in residence al prestigioso Marlboro Music Festival, ove si tratterrà per quasi due mesi.