Si è tanto parlato nei giorni scorsi dell’assalto alle scarpe dei supermercati Lidl, che in tutta Italia sono andate a ruba e che hanno creato assembramenti fra i compratori. Sono state definite da molti “brutte ma economiche” e hanno spopolato.
Ma la vera rivoluzione per avere uno sviluppo sostenibile, cioè una produzione che non danneggi l’ambiente e convenga veramente all’essere umano starebbe nel produrre, vendere e comprare scarpe “ecologiche”. Scarti di ananas, mele e vinacce sono gli ingredienti per le nuove sneakers. Se ne è parlato in questi giorni al Festival del Futuro in edizione digitale, www.festivaldelfuturo.eu
Dalla passione per la moda e il design è nata una startup con cui la coppia formata dall’italiana Giuliana Borzillo e dal coreano Dong Seon Lee ha lanciato ID.EIGHT, brand di scarpette ecosostenibili e cruelty free. Si tratta di sneakers realizzate in Italia con materiali a basso impatto ambientale provenienti da scarti dell’industria alimentare come bucce di mela e di uva, foglie di ananas, cotone e poliestere riciclati.
“L’industria tessile è la seconda più inquinante al mondo, per questo abbiamo deciso di dare un contributo concreto all’evoluzione del settore verso una maggiore responsabilità. Il futuro è infatti, secondo noi, fatto di sostenibilità e innovazione” – spiega Giuliana Borzillo -. È questa la motivazione che ha portato ID LAB a entrare nella community digitale Experience the Future del Festival del Futuro. “È fondamentale fare rete con altri startupper. Un’occasione come questa è preziosa” aggiunge l’imprenditrice.
Dong e Giuliana si sono incontrati per la prima volta nel 2017 a una fiera. Lui, laureato nella moda a Seoul e venuto in Italia con una borsa di studio, lei con alle spalle studi universitari a Napoli e un master al Polimoda di Firenze. Dopo un po ‘di tempo la passione per le calzature e per una visione del mondo ecologico li spinge a fare il grande passo: crea un loro marchio ecosostenibile e dal design ricercato.
Per finanziare il progetto, lo scorso aprile, hanno bussato alle porte di Kickstarter, il celebre sito per crowdfunding, lanciando una raccolta fondi a sostegno della startup. Ora i prototipi sono in produzione e le scarpe sono in vendita nello store online, con due modelli unisex.
“I materiali utilizzati sono principalmente tre tipologie di similpelle derivanti da sottoprodotti delle attività agricole o industriali che lavorano la frutta – commenta Giuliana -: similpelle di ananas, realizzata con le foglie di scarto dell’ananas coltivato nelle Filippine; similpelle di vino e similpelle di mele che si ricavano rispettivamente dalla bio-polimerizzazione della vinaccia e delle parti non commestibili delle mele in Italia. Credo infine che sia un dovere comune lavorare per un futuro più green e consapevole. E la sostenibilità è una grande alleata dell’innovazione “.