“Come condanna dell’orribile violenza di questi giorni e di questi anni invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare domani, mercoledì 22 novembre alle 19 in Campo Marzo, alla fiaccolata organizzata da Comune di Vicenza, Donna Chiama Donna e Associazione Italiana Donne Medico. È importante che questa manifestazione veda al fianco delle molte donne anche molti uomini. Dobbiamo esserci per Giulia e per tutte le vittime di violenza“.
Questo il contenuto di una dichiarazione espressa dal Consiglio del Comune di Vicenza e sottoscritta trasversalmente da tutti i consiglieri, di maggioranza e di minoranza.
Il Consiglio, nel lanciare l’invito alla partecipazione alla fiaccolata, ha espresso queste parole: “BASTA. Sono 106 le donne uccise nel 2023 in Italia per mano di uomini violenti. Oltre a queste ci sono migliaia di altre vittime della violenza di genere. Una situazione che davvero non è più accettabile. Quanto successo a Giulia Cecchettin e alle tante altre donne vittime di femminicidio esige una presa di posizione da parte di tutte e tutti. Le cose cambieranno, infatti, solo se donne e uomini parteciperanno responsabilmente e attivamente nel contrasto a ogni tipo di violenza.
La politica deve dare l’esempio, contribuendo nel cercare soluzioni efficaci ad ogni livello. I Comuni, che sono le istituzioni più vicine a chi è vittima e nel momento del bisogno, devono progettare ed investire più risorse per quei servizi che consentano di riconoscere i segnali di pericolo in una relazione, di denunciare liberamente, di proteggersi di fronte a uomini violenti e di avere un sostegno concreto in situazioni di emergenza.
Dev’essere corale e categorico il rifiuto della cultura del maschilismo che genera atteggiamenti aggressivi, possessivi o invadenti. Troppo spesso i comportamenti violenti e abusanti rischiano di essere minimizzati e normalizzati. La violenza nelle relazioni di coppia – come ogni violenza – non è mai accettabile ed è imperativo oggi moltiplicare gli sforzi per favorire il rispetto delle differenze, della libertà personale e l’educazione alla parità di genere, per promuovere una sana affettività e incoraggiare la risoluzione nonviolenta dei conflitti, soprattutto personali.
Alla base dei casi di violenza ci sono stereotipi, comportamenti e pensieri che non esprimono più i valori in cui come società abbiamo scelto di muoverci, ma al contrario costituiscono una cultura di resistenza tossica al principio di uguaglianza, di libertà personale, di non discriminazione e pari dignità tra le persone. Alla donna oggi si riconosce la dignità di persona e non solo la specificità di madre e moglie. Le si riconosce per diritto la possibilità di realizzarsi in modo indipendente e autonomo rispetto alla figura maschile, a cui per lungo tempo è stata in rapporto subordinato”.
L’appuntamento è quindi per domani, mercoledì 22 novembre alle 19 in Campo Marzo, alla fiaccolata organizzata da Comune di Vicenza, Donna Chiama Donna e Associazione Italiana Donne Medico.