La Fiera Franca di Autunno di Bassano del Grappa scatta domani con la consueta esposizione degli animali. Un evento nato come mercato del bestiame ma giunto ai giorni nostri come fiera di ogni genere di prodotto.
Proprio nel giorno inaugurale, ovvero il 6 ottobre 2022 per questa edizione, è prevista lungo Viale De Gasperi la mostra per la vendita dei capi di bestiame che comprendono mucche, cavalli, vitelli e altri, attirando attorno a sé anche una folta presenza di semplici curiosi, bambini in particolare. Immancabile inoltre il concorso del Bue Grasso.
I giorni successivi (quest’anno si chiude domenica 9 ottobre, ndr) sono poi dedicati alle bancarelle di prodotti vari, disseminate nelle vie e nelle piazze del centro storico di Bassano del Grappa.
Insomma, la tradizionale Fiera Franca di Autunno è un evento che è sempre atteso con interesse. Non per la Lav, Lega anti vivisezione.
“Anche quest’anno – fa sapere la Lav di Bassano del Grappa – si svolgerà la Fiera Franca degli animali. È ormai chiaro che manifestazioni come queste non sono più amate dai cittadini, che sono sempre più sensibili al benessere degli animali.
Ogni anno riceviamo proteste e segnalazioni di cittadini che non sopportano di vedere degli esseri viventi esposti al pubblico e privati della loro dignità. Purtroppo spesso le segnalazioni parlano anche di maltrattamenti che anche noi abbiamo visto più volte accadere durante la manifestazione.
Negli anni, gli organizzatori hanno fatto delle migliorie ma lo spettacolo rimane triste e degradante perché gli animali vengono trattati come oggetti, animali che poi tra l’altro finiranno al macello.
È tempo di cambiare, perfino il Papa ha parlato di scelta vegetariana per il bene della Terra. Desideriamo ricordare che l’Ispra afferma che gli allevamenti intensivi italiani sono la causa del 75% dell’ammoniaca immessa nell’aria così da poter dire con sicurezza che questo tipo di allevamenti sono la seconda causa delle polveri sottili nel nostro Paese contaminando l’aria più delle emissioni degli autoveicoli.
Per di più, a differenza dell’inquinamento dei mezzi di trasporto, che le potenze mondiali si sono impegnate a ridimensionare, il settore dell’allevamento non ha subito miglioramenti nei livelli di polveri sottili nell’aria.
È ora di fare un passo in più e inventare una nuova tradizione rispettosa di tutti gli esseri e del nostro pianeta“, conclude la Lega anti vivisezione locale.