Figli di coppie omosessuali, Consiglio Veneto respinge mozioni dell’opposizione. Acceso scontro con Formaggio (FdI): “Bambini strumentalizzati dalla sinistra”

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matrimonio e adozione coppie omosessuali

Un ampio e articolato dibattito ha coinvolto gli esponenti dei diversi gruppi consiliari durante l’Assemblea legislativa regionale veneta che ha respinto con 34 voti contrari e 9 favorevoli la Mozione n. 422, illustrata dal primo firmatario, la capogruppo del Partito Democratico Vanessa Camani, e rubricata “Trascrizioni nei registri comunali dell’anagrafe dei figli di coppie omosessuali: la Regione sostenga i sindaci veneti nell’affermare i diritti dei bambini”. È stata altresì respinta con 35 voti contrari e 9 favorevoli la Risoluzione n. 94, rubricata “Sostegno alle famiglie omogenitoriali, la politica intervenga”, presentata in Aula dalla capogruppo de Il Veneto che Vogliamo Elena Ostanel.

Impegnavano a sostenere i primi cittadini che intendono trascrivere sul certificato di nascita lo status genitoriale anche di coppie omosessuali e a chiedere al Parlamento di intervenire, nell’interesse del minore, affinché – valorizzando il progetto genitoriale e il legame di cura già esistenti tra il minore e i genitori “intenzionali” – fosse riconosciuta per legge la genitorialità anche per i nuclei omoparentali. La Mozione era stata presentata all’indomani della circolare del 19 gennaio con la quale il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi aveva sollecitato i prefetti a comunicare ai sindaci di interrompere la registrazione dei genitori non biologici nei certificati di nascita di bambini nati all’estero attraverso gestazione per altri (o procreazione assistita), precisando che “non è consentita in Italia la registrazione nell’atto di nascita dei bambini nati da coppie dello stesso sesso”; in particolare, nella suddetta circolare, si sostiene che “alla luce del divieto per le coppie dello stesso sesso di accedere a tecniche di procreazione medicalmente assistita, solo il genitore che abbia un legame biologico con il nato può essere menzionabile nell’atto che viene formato in Italia”.

Le reazioni politiche

“Auspicavo una discussione pacata sull’unico argomento che contasse: i diritti dei figli. Bambine e bambini toccati dalla carenza normativa, che ha portato a vicende come quella di Padova, con la Procura che ha deciso di impugnare 33 atti di nascita di figli nati da coppie omogenitoriali. Invece, la maggioranza ha opposto una chiusura aprioristica e, grazie ai soliti noti, un campionario di frasi becere che sono apparse rivoltanti, soprattutto in un dibattito incentrato su temi di grande delicatezza come questo”. Questo il commento di Elena Ostanel, consigliera regionale del gruppo Il Veneto che Vogliamo, alla “discussione di ieri in Consiglio regionale, che ha visto bocciare una mia Risoluzione per dare sostegno alle coppie omogenitoriali”.

“Il testo – aggiunge Ostanel – chiedeva di intervenire affinché la vita e l’affettività delle persone, in particolare i minori, non siano travolti dall’attuale vuoto normativo. L’ho depositata per dare un segnale e mettere ciascuno di fronte alla proprie responsabilità. Compreso il presidente Zaia, che poteva indicare ai suoi di stare dalla parte dei diritti dei bambini e non dell’oscurantismo. Si è visto, invece, come è andata a finire”. “Il centrodestra ha scelto l’oscurantismo – ribadisce Elena Ostanel – E una parte dell’Aula ha dimostrato, ancora una volta, la propria incapacità nel riuscire a maneggiare certi temi senza usare le armi dell’ideologia più intransigente”.

“Smentendo lo stesso presidente Zaia, che aveva indicato come prioritario il riconoscimento alle anagrafi dei Comuni, Lega, FdI e FI si mettono di traverso alla risoluzione che avevo presentato per dare un segnale netto. Ovvero quello di impegnare la Regione a sostenere i sindaci veneti che intendono trascrivere sul certificato di nascita lo status genitoriale anche di coppie omosessuali e a chiedere al Parlamento di intervenire, nell’interesse superiore del minore. Un no ideologico quello espresso dalla maggioranza, che calpesta ogni difesa dei diritti dei bambini”. Il commento, a margine della bocciatura odierna alla risoluzione, è della capogruppo del Partito Democratico, Vanessa Camani che aggiunge: “Dalle parti della destra prevale ancora su tutto una visione retrograda di contrasto alla omosessualità e del destino dei bambini poco importa: conta solo il facile tornaconto populista, anche in barba a quanto lo stesso Zaia aveva sollecitato”.

”Ho votato fermamente contro circa la mozione presentata dalla sinistra che invitava la Regione del Veneto a sostenere i Sindaci alla trascrizione nei registri comunali dell’anagrafe dei figli delle coppie omosessuali. Si tratta di buon senso”. E’ quanto dichiara, il consigliere regionale del gruppo Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni, Joe Formaggio. “Questi bambini – aggiunge il consigliere – sono strumentalizzati dalla sinistra, perché la legge parla chiaro: nei mesi scorsi, ad esempio, la procura di Padova ha dichiarato illegali le trascrizioni dei figli delle persone arcobaleno volute dal Sindaco di Padova. Stesso diniego avvenuto in altre città a guida centro sinistra. Semplicemente le Procure, hanno applicato la giurisprudenza della Cassazione, pronunciatasi a riguardo pochi mesi fa in modo chiaro e limpido. Politicamente, sono soddisfatto che la coalizione di centro destra in Regione abbia respinto la mozione: ciò è anche in linea con il Governo Meloni. Infatti, concordo con quanto dichiarato a riguardo dal senatore Luca De Carlo nei mesi scorsi. Noi difendiamo i diritti dei bambini e delle donne e ci rifacciamo alla legge, perché non tolleriamo il mercimonio della donna e la strumentalizzazione dei bambini”, conclude Formaggio.


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