L’irriverente, Aduc: la professione di genitore

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Figli e professione di genitore
Figli e professione di genitore

Ad ogni occasione ci si mette lo Stato con stimoli e incentivi economici, poi è sopraggiunto il papa della chiesa cattolica che ha meglio sintetizzato: fare figli per Dio, Patria e Famiglia (1) – – inizia così il comunicato che pubblichiamo su cacciatori e porto d’armi dell’associazione  Aduc (qui altre note Associazione per i diritti degli utenti e consumatori su ViPiu.it, ndr) –.

Entrambi ignari che l’Italia, dove il calo demografico c’è, non è un Pianeta a sé ma fa parte del pianeta Terra, dove uno dei più gravi problemi è proprio l’esplosione demografica. Pianeta Terra che – covid insegna – è interconnesso e connesso, e un bimbo che nasce anche nel più sperduto agglomerato provvisorio del Sahel va considerato anche per le scelte da fare nel nord della Finlandia, nelle isole Fiji del Pacifico e nella Pampa argentina.

Dio, Patria e Famiglia. Vediamo un po’. Di Dio se ne dovrebbe occupare il capo dello Stato del Vaticano, della Patria il nostro Stato, della Famiglia un po’ tutti, ma soprattutto gli individui, che le determinano in base alle loro scelte.

Non siamo competenti in materia di religiosità statali, per cui lasciamo al Vaticano di disquisire e dire la propria (anche se, come tutti sanno, per parlare di figli ci si capisce meglio tra genitori e, al Vaticano, ci sono solo figli che non hanno intenzione di diventare anche genitori).

Non siamo competenti neanche di Famiglia, ché ognuno se la fa o disfà a proprio piacimento e crediamo che sia bene così.

Ci interessa, invece, quella che è stata chiamata Patria. In verità ci interessa il concetto astratto, perché, per esempio, allo stato dei fatti non sapremmo dire se nostra Patria sia l’Italia o l’Europa o il Mondo intero… o la città o il quartiere in cui viviamo: ci sfuggono i “confini” e, di conseguenza, lo spirito di abnegazione che ci dovrebbe contraddistinguere in quanto giuridicamente cittadini dello Stivale (anche perché sul passaporto, in cima c’è scritto “Unione Europea”, e solo al secondo rigo “Repubblica italiana”).

Per cui, se fare figli ci viene costantemente stimolato perché serve a Stato (Nazione?), non comprendiamo perché la Pubblica Amministrazione non abbia stabilito la professione di genitori, alla stregua di dipendenti pubblici, con tanto di cedolino e garanzie del pubblico impiego. Questo sì che potrebbe stimolare gli individui a fare figli, altroché i precari e striminziti e aleatori incentivi fiscali. Il problema dell’inverno demografico non sarebbe risolto, ma decisamente contenuto e, soprattutto programmato, senza rischiare di continuare ad affidarlo all’amore degli individui.

1 – “Inverno demografico” lo ha chiamato Francesco I: https://www.aduc.it/comunicato/famiglia+patria+demografia+papa+cattolico_33726.php